Solo una settimana fa questa Rivista si apriva con l’annuncio della proroga al 1º gennaio 2015 dell’entrata in vigore della norma per l’acquisto di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni e al 1º luglio 2015 per l’applicazione di quella riguardante gli appalti dei lavori pubblici, decisa dalla Conferenza Stato-Città nell’ambito della seduta del 10 luglio 2014.
L’Accordo siglato nell’ambito della citata seduta – lo ricordiamo – prevedeva che gli Enti Locali, nelle more dell’approvazione della norma contenente la proroga, avviassero “il percorso di attuazione del nuovo modello operativo pur continuando ad operare con la normativa previgente” e conteneva una esplicita indicazione rivolta all’Anac, la quale era invitata a rilasciare i “Cig” ai Comuni non capoluogo in deroga a quanto stabilito dall’ultimo periodo del’art. 9, comma 4 del Dl. n. 66/14, convertito con modificazioni dalla Legge n. 89/14.
Ebbene, a una settimana di distanza da quella Nota, l’Anac ha annunciato che, fino all’emanazione di un “opportuno intervento normativo”, opporrà il diniego al rilascio del “Codice identificativo gara”.
La posizione è stata espressa attraverso una lettera aperta del Presidente dell’Autoritá, indirizzata al Ministero dell’Interno e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e pubblicata sul sito istituzionale dell’Anac il 17 luglio 2014.
Nel Documento in questione il Presidente dell’Anac si è detto consapevole delle indicazioni fornite dalla Conferenza Stato-Cittá, cosí come delle problematiche manifestate dagli Enti Locali e del fatto che il diniego al rilascio dei “Cig” potrebbe avere un effetto negativo per l’intero Comparto degli Appalti pubblici. “Tuttavia – ha aggiunto – [l’Autoritá] non puó esimersi dall’applicazione della disposizione vigente [NdR. art. 9, comma 4, del Dl. n. 66/14] e, pertanto, senza un opportuno intervento normativo, deve opporre il diniego al rilascio dei Cig nei confronti di tutti i soggetti che non agiscano in ottemperanza alla norma”.
Una “querelle” tutta italiana che mescola nuovamente le carte in tavola e riaccende i riflettori su quel rischio di paralisi degli affidamenti (e dei relativi servizi) che era stato evidenziato da più parti all’indomani della pubblicazione del “Decreto Irpef” e che sembrava essere stato scongiurato proprio grazie al recente pronunciamento della Conferenza Stato-Cittá.
Difficile ora – anche per gli operatori del Settore – fornire indicazioni agli Enti Locali che si stanno interrogando su come superare questa impasse, la quale peraltro potrebbe protrarsi ancora per settimane. Sembra infatti sia intenzione del Governo formalizzare l’annunciata proroga dell’entrata in vigore della norma relativa alle “Centrali uniche di committenza” attraverso la Legge di conversione del Dl. n. 90/14 (c.d. “Decreto P.A.”) che verosimilmente non approderà in Gazzetta prima della metá di agosto.
di Veronica Potenza