Anac: il Parere espresso dal Presidente Busia in Audizione al Senato sul nuovo “Codice degli Appalti”

Durante l’Audizione all’Ottava Commissione del Senato sulla Delega al Governo per riscrivere il nuovo “Codice degli Appalti”, il Presidente di Anac, Busia, rispetto alla revisione del “Codice” che il Governo si accinge a portare avanti, ha dichiarato come “la delega sia troppo generica in molte sue parti, e questo non fa capire in che direzione il Governo si muove nel portare avanti la riforma. Cioè se vengono adottati aspetti migliorativi, o peggiorativi della Legge attuale. Per esempio, in fatto di clausole sociali o di massimo ribasso”.

Il Presidente di Anac ha poi proseguito affermando che “in materia di appalti, bisogna introdurre semplificazione soprattutto attraverso la digitalizzazione delle procedure. Questo consente una più forte e facile vigilanza sui contratti pubblici e prevenzione della corruzione, come già sta facendo Anac con la ‘Banca-dati nazionale dei contratti pubblici’, che controlla preventivamente pure il rispetto dei diritti dei lavoratori ed eventuali elusioni in materia di subappalto”. 

Anac esprime una piena condivisione su quanto indicato in materia di appalti verdi e digitali, ma occorre un rafforzamento, prevedendo l’obbligo di attenersi ai criteri ambientali minimi. Rispetto alla deflazione del contenzioso, l’Anac vorrebbe valorizzare lo strumento del pre-contenzioso.

Deve essere inoltre potenziato il “partenariato pubblico-privato”, “che funziona dove c’è il vero trasferimento del rischio nei confronti del soggetto privato”, ha aggiunto Busia. “Per la progettazione delle opere pubbliche è giusto e doveroso prevedere forme di semplificazione e accelerazione, però non dobbiamo dimenticare che una buona progettazione serve a ridurre le varianti in corso d’opera. Laddove le Amministrazioni non abbiano capacità progettuali, bisognerebbe servirsi di Centrali di progettazione o creare, attraverso gare, delle strutture di progettazione”.