“Città metropolitane e Regioni non sono attori concorrenziali, ma al contrario alleati nel rilancio del Paese. Le Regioni sono chiamate ad occupare spazi diversi: si qualificano e si misurano per la capacità legislativa, di indirizzo e per le politiche pubbliche. Le Città metropolitane, invece, devono diventare strumento di crescita economica e catalizzatori degli interessi delle aree più dinamiche del Paese”.
Così il Sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, è intervenuto il 27 aprile 2016 alla presentazione del “Rapporto sulle Città. Metropoli attraverso la crisi”, primo rapporto annuale prodotto da Urban@it, Centro nazionale di Studi per le Politiche urbane.
Per il Sottosegretario, l’ultimo decennio è stato segnato da un “regionalismo che ha tradito le aspettative” e che si è tradotto in un impoverimento della governance a mera gestione amministrativa, “ma non per questo – ha aggiunto – si può pensare di mettere una pietra sopra alle Autonomie di cui il regionalismo è interprete”.
“La nostra Costituzione descrive uno Stato regionale – ha concluso Bressa – O cambiamo la Costituzione e facciamo sparire le Regioni, oppure adeguiamo la Costituzione alle dinamiche sociali, culturali ed economiche del Paese. E’ proprio questa la grande sfida che il Governo ha deciso di raccogliere attraverso lo storico processo di riforma su cui gli italiani sono chiamati ad esprimersi in occasione del referendum di ottobre. Se in passato non siamo stati abbastanza ‘regionalisti’, oggi gli Amministratori delle aree urbane non commettano l’errore di presentarsi sguarniti all’appuntamento con le sfide culturali che li attendono”.