Prosegue, per il decimo anno consecutivo, il calo delle nascite che ha, con il 2017, segnato un nuovo minimo storico: 458.151 nuovi nati, vale a dire 15.000 in meno rispetto al 2016.
E’ uno dei dati emersi dalla Nota riassuntiva del bilancio demografico nazionale diffuso dall’Istat sul proprio sito istituzionale.
Al 31 dicembre risultavano residenti in Italia 60.483.973 persone, di cui più di 5 milioni di cittadinanza straniera, pari all’8,5% dei residenti a livello nazionale (10,7% al Centro-nord, 4,2% nel Mezzogiorno).
Complessivamente, lo scorso anno la popolazione è calata di 105.472 unità rispetto al 2016. Il calo complessivo è stato determinato dalla flessione della popolazione di cittadinanza italiana (202.884 residenti in meno), mentre la popolazione straniera è aumentata di 97.412 unità.
Il movimento naturale della popolazione ha registrato un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 200.000 unità. Un risultato dato da un deficit molto ampio dei residenti italiani (-251.537), compensato solo marginalmente dal saldo naturale positivo dei cittadini stranieri (+ 61.000).
Quanto alle nascite, sono stranieri 68.000 dei 458.151 nuovi nati, quindi il 14,8% del totale.
I decessi sono stati quasi 650.000, circa 34.000 in più rispetto al 2016, proseguendo il generale trend di crescita rilevato negli anni precedenti dovuto all’invecchiamento della popolazione.
Il movimento migratorio con l’estero ha fatto registrare un saldo positivo di circa 188.000 unità, in lieve aumento rispetto all’anno precedente. Nel 2018 sono aumentate le iscrizioni dall’estero: poco più di 343.000 (erano 300.823 nel 2016), di cui l’88% riferite a stranieri. Le cancellazioni per l’estero sono stabili, intorno alle 114.000 unità per gli italiani, di nascita e naturalizzati, mentre sono più di 40.000 per gli stranieri, in leggera diminuzione rispetto agli anni precedenti. Le acquisizioni di cittadinanza registrano una battuta d’arresto rispetto al trend crescente degli anni precedenti: nel 2017 i nuovi italiani superano i 146.000.
