by Redazione | 10/10/2018 11:52
Con Comunicato-stampa 5 ottobre 2018, il Garante per la Protezione dei dati personali ha chiesto, per le famiglie che dovranno rispondere al Questionario per il Censimento permanente con il Sistema “porta a porta”, una modalità alternativa di raccolta dei dati meno invasiva dell’intervista “faccia a faccia”.
Il Garante Privacy, dando autorizzazione all’avvio della prima fase di Censimento Istat, partito l’8 ottobre 2018, ha chiesto, ai sensi del nuovo Regolamento europeo, che per le famiglie inserite nell’indagine “porta a porta” siano previste modalità alternative all’intervista “faccia a faccia”.
Questo per evitare che la presenza fisica del rilevatore possa essere troppo invasiva e creare disagi ai cittadini, i quali si troverebbero a dare ad uno sconosciuto informazioni dettagliate relative alla propria famiglia e abitazione, a pena di sanzione.
Pertanto, sì all’avvio alla prima fase di Censimento permanente da parte dell’Istat, ma con la previsione di modalità alternative al “porta a porta”.
Prosegue il Garante Privacy sottolineando che, “per avviare le fasi successive, l’Istat dovrà quindi predisporre tutte le garanzie e le misure necessarie e non ancora individuate per conformare il trattamento dei dati alla normativa in materia di protezione dei dati personali”.
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