Consiglio dei Ministri: approvati i Decreti legislativi relativi al nuovo “Codice dei Contratti pubblici” e ai “servizi pubblici locali”

Il 16 dicembre 2022 si è tenuto il Consiglio dei Ministri n. 10, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni.

Come si evince dal Comunicato-stampa pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, Giorgia Meloni, e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è stato approvato, in esame preliminare, un Decreto legislativo di Riforma del “Codice dei Contratti pubblici”, in attuazione dell’art. 1, della Legge 21 giugno 2022, n. 78.

Da quanto emerge nel Comunicato-stampa di Palazzo Chigi, il nuovo “Codice” muove da 2 Principi cardine: il “Principio del risultato” che riguarda l’affidamento del contratto e la sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto tra qualità e prezzo; il “Principio della fiducia” nell’azione legittima, trasparente e corretta della Pubblica Amministrazione, dei suoi Funzionari e degli Operatori economici.

Tra le principali innovazioni introdotte, vi è una spinta ulteriore per modernizzare tutto il Sistema dei contratti pubblici e l’intero ciclo di vita dell’appalto. Il Decreto definisce un “Ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale”, i cui pilastri si individuano nella “Banca-dati nazionale dei contratti pubblici”, nel Fascicolo virtuale dell’Operatore economico, nelle Piattaforme di approvvigionamento digitale, nell’utilizzo di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici.

Inoltre, si realizza una digitalizzazione integrale in materia di accesso agli atti.

Per i lavori, si reintroduce la possibilità dell’appalto integrato senza i divieti previsti dal vecchio “Codice”. 

Si adottano stabilmente le soglie previste per l’affidamento diretto e per le procedure negoziate nel Dl. n. 76/2020 (cd. “Decreto “Semplificazioni ‘Covid-19’”).

Si reintroduce la figura del “General contractor”, e si semplifica il quadro normativo, per rendere più agevole la partecipazione degli Investitori istituzionali alle gare per l’affidamento di Progetti di “partenariato pubblico-privato”.

Si prevede una maggiore flessibilità e una più marcata peculiarità per i cosiddetti “Settori speciali”, in coerenza con la natura essenziale dei Servizi pubblici gestiti dagli Enti aggiudicatori.

Si introduce un elenco di “poteri di autorganizzazione” riconosciuti alle Imprese pubbliche e ai privati titolari di diritti speciali o esclusivi.

Si prevede la possibilità per le Stazioni appaltanti di determinare le dimensioni dell’oggetto dell’appalto e dei lotti in cui eventualmente suddividerlo, senza obbligo di motivazione aggravata.

Si introduce il cd. “Subappalto a cascata”, adeguandolo alla normativa e alla giurisprudenza europea attraverso la previsione di criteri di valutazione discrezionale da parte della Stazione appaltante, da esercitarsi caso per caso.

Per i Concessionari scelti senza gara, si stabilisce l’obbligo di appaltare a terzi una parte compresa tra il 50% e il 60% dei lavori, dei servizi e delle forniture. 

Infine, allo scopo di fugare la cd. “paura della firma”, è stabilito che, ai fini della responsabilità amministrativa, non costituisce “colpa grave” la violazione o l’omissione determinata dal riferimento a indirizzi giurisprudenziali prevalenti o a pareri delle Autorità competenti.

Il “Codice” si applicherà a tutti i nuovi procedimenti a partire dal 1° aprile 2023. Dal 1° luglio 2023 è prevista l’abrogazione del “Codice” precedente e l’applicazione delle nuove norme anche a tutti i procedimenti già in corso. Infine, tra gli altri argomenti affrontati durante il Consiglio dei Ministri, è stato approvato, in esame definitivo, il Decreto legislativo relativo al riordino della disciplina dei “servizi pubblici locali di rilevanza economica”, ai sensi dell’art. 8 della Legge n. 118/2012. Il Decreto si inserisce nel quadro delle norme adottate in attuazione del “Pnrr” e prevede la razionalizzazione della normativa sui “servizi pubblici locali”, con la finalità di promuovere dinamiche competitive in grado di assicurare la qualità dei Servizi pubblici e i risultati delle gestioni, nell’interesse primario di cittadini e utenti.