Contabilità economico-patrimoniale: arriva la conferma del Viminale sul rinvio per i Comuni fino a 5.000 abitanti

Con un Comunicato pubblicato il 25 aprile 2018 sul proprio sito istituzionale, il Ministero dell’Interno-Direzione centrale della Finanza locale, ha confermato quanto anticipato dalla Commissione Arconet attraverso la Faq n. 30 dell’11 aprile 2018 sul sito della Ragioneria generale dello Stato in merito alla decorrenza degli adempimenti legati alla contabilità economico-patrimoniale per i Comuni fino a 5.000 abitanti.

Gli Enti Locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, “che hanno esercitato la facoltà di rinviare l’adozione della contabilità economico-patrimoniale anche per l’esercizio 2017, interpretando in tal senso l’art. 232 del Tuel”, possono approvare e successivamente inviare alla “Bdap” il rendiconto 2017 senza i prospetti relativi allo stato patrimoniale ed al conto economico.

Anche il Viminale sposa dunque la tesi di Anci che aveva fatto pressione sull’Esecutivo per concedere il rinvio di un anno adducendo come motivazione un “disallineamento” della normativa vigente sulla decorrenza dei medesimi obblighi. Da un lato, l’art. 232, comma 2, del Tuel, secondo cui “gli Enti Locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti possono non tenere la contabilità economico patrimoniale fino all’esercizio 2017” (che si prestava alla lettura “quindi obbligatorio dall’anno successivo, 2018”) e, dall’altro, il Principio contabile applicato del bilancio consolidato che, inequivocabilmente, dispone l’obbligo della redazione del consolidato (il cui presupposto necessario è la tenuta della contabilità economico-patrimoniale) già dal 2018 con riferimento all’esercizio 2017 (Dlgs. n. 118/11, Allegato n. 4/4, punto 1).