Edilizia scolastica: via libera dell’Anac alla “scorciatoia” proposta dalla Struttura di missione per velocizzare gli interventi

Gli Enti Locali potranno avviare le procedure di gara per gli interventi di edilizia scolastica di cui all’art. 10, comma 1, del Dl. n. 104/13 prima che vengano adottati i relativi atti regionali.

A stabilirlo, con la nota 2 settembre 2015, diffusa nei giorni scorsi sul sito web http://italiasicura.governo.it/, è stata l’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac).

L’Ufficio vigilanza Contratti pubblici dell’Authority era stato chiamato ad esprimersi sulla possibilità di velocizzare i tempi per l’avvio dei lavori autorizzando i Comuni ad avviare lo svolgimento delle gare d’appalto, nelle more dell’adozione dei citati atti regionali, riservandosi di assumere l’impegno di spesa non appena ciò sarà reso possibile dalla presenza di atti di assegnazione del finanziamento regionale.

Due le ragioni che hanno portato la Presidenza del Consiglio-Struttura di missione per il Coordinamento e Impulso nell’attuazione di interventi di riqualificazione dell’Edilizia scolastica, a chiedere, con una nota inviata il 6 luglio 2015 all’Anac, l’assenso per questa deroga alla normale procedura. La prima è la straordinaria urgenza di avviare lavori indispensabili per la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio scolastico. La seconda è la certezza “di fatto” dei finanziamenti (anche se non ufficializzati dagli atti regionali) data dai seguenti elementi:

  • è stato adottato il Dm. Miur 16 marzo 2015 di ripartizione delle risorse tra le Regioni;
  • tutte le Regioni hanno approvato i Piani regionali di edilizia scolastica sulla base delle richieste presentate dagli Enti territoriali;
  • il Miur ha approvato il 29 maggio 2015 la Programmazione unica nazionale;
  • è in attesa di pubblicazione il Decreto interministeriale con il quale le Regioni saranno autorizzate alla stipula di mutui con oneri interamente a carico dello Stato, con allegate le schede degli interventi previsti in ogni Regione già sottoscritte dal Miur.

Nella risposta inviata alla Struttura di missione, l’Autorità ha preso come riferimento proprio la pubblicazione di quest’ultimo Decreto interministeriale per definire certa la copertura finanziaria delle operazioni.

Si ritiene – si legge nel Parere redatto dall’Ufficio Precontenzioso e Affari giuridici dell’Anac – che ai fini dell’indizione delle gare d’appalto da parte degli Enti Locali per interventi previsti dal Dm. di ripartizione delle risorse sia necessario e sufficiente attendere l’adozione del Decreto interministeriale (Miur di concerto con Mef e Mit) che autorizza le Regioni alla stipula dei mutui con oneri interamente a carico dello Stato sulla base del riparto disposto con decreto del Miur non potendosi ritenere che prima d’allora la copertura finanziaria sia certa”.

Questa presa di posizione accomodante dell’Autorità, alla cui guida siede Raffaele Cantone, non è bastata però a rassicurare i Sindaci sulla possibilità di rispettare i tempi previsti per l’adempimento dei loro obblighi. Con una Lettera inviata il 10 settembre 2015 al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e ai Ministri dell’Istruzione, dell’Economia e delle Infrastrutture e dei Trasporti , l’Anci ha infatti chiesto una proroga del termine del 31 ottobre 2015 concesso agli Enti Locali per giungere alla fase dell’aggiudicazione provvisoria.

Nel formulare tale richiesta, il Presidente dell’Associazione, Piero Fassino, ha puntato il dito contro i ritardi che si sono accumulati nell’adozione dei provvedimenti propedeutici all’avvio delle gare: un esempio su tutti è quello del Decreto con il cronoprogramma, che è stato pubblicato il 23 gennaio 2015 anziché entro febbraio 2014 come previsto dalla norma.

Ad oggi – si legge – il Decreto interministeriale forse più importante per l’autorizzazione alla stipula dei mutui, pur sottoscritto dai tre Ministri nei giorni scorsi (l’emanazione era prevista per il 31 maggio 2015), è in attesa della registrazione da parte della Corte dei conti. […] Appare evidente che, a fronte del mancato perfezionamento dell’iter del Provvedimento, atteso da mesi, si renda necessario uno slittamento del termine del 31 ottobre, tale da consentire ai Comuni di giungere all’aggiudicazione provvisoria tenendo conto dei tempi imposti dalle procedure di legge”.

 di Veronica Potenza