Si è concluso venerdì 12 maggio 2023 l’Evento “Forum Civica: uno sguardo ai valori etici, morali e civici che guidano la Pubblica Amministrazione”, tenutosi nella cornice del Monastero di Camaldoli, in Provincia di Arezzo.
L’evento, patrocinato dal Parlamento Europeo, dalla Regione Toscana e dal Comune di Poppi e realizzato da Centro Studi Enti Locali in collaborazione con la neonata Fondazione “Next generation EuroPA”, ha visto l’intervento di studiosi, professionisti, cittadini e membri delle istituzioni per riflettere sull’importanza della dimensione etica, civile e morale come guida all’operato di tutta l’Amministrazione pubblica.
Si riporta di seguito una sintesi degli interventi delle Tavole rotondo che hanno animato la giornata del 12 maggio.
Forum Civica: riforma autonomia differenziata e spunti per una nuova Amministrazione al centro del dibattito nella giornata conclusiva
La spinta verso l’autonomia differenziata divide l’opinione pubblica che si interroga sugli effetti di una riforma in senso federalista. La riforma sarà una leva per raggiungere maggiore sviluppo ed equità o porterà ad inasprire le differenze che già spaccano il Paese ? Questa la domanda alla quale hanno tentato di dare risposta i relatori intervenuti nel corso della Tavola rotonda “Federalismo differenziato e autonomia territoriale per la Pubblica Amministrazione”, che ha animato la prima parte della mattinata conclusiva di “forum Civica: uno sguardo ai valori etici, morali e civici che guidano la Pubblica Amministrazione”.
Al dibattito è intervenuto, tra gli altri, Costanzo D’Ascenzo – Dirigente Mef-Ragioneria generale dello Stato che è a capo dell’Ufficio che si occupa dell’attuazione del Federalismo fiscale regionale e locale e dell’Autonomia differenziata.
“L’Autonomia differenziata – ha detto il Dirigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze – è in Costituzione da 20 anni. Solo adesso con il Ddl. e le disposizioni introdotte in ‘Legge di bilancio’ sono state introdotte le norme che dovrebbero dare avvio alla riforma. Questo non vuole essere uno strumento per dividere ulteriormente il Paese ma, al contrario, per unirlo. Il meccanismo perequativo ha dei limiti che devono sicuramente essere superati. Come Ragioneria generale dello Stato abbiamo ritenuto indispensabile definire in primis i livelli essenziali delle prestazioni”.
“Al momento – ha evidenziato D’Ascenzo – la riforma è a saldo zero, nel Ddl. c’è anche la possibilità di definire i ‘lep’ con oneri aggiuntivi. Questa operazione non serve solo all’autonomia differenziata, riguarderà tutto il territorio nazionale. Gli obiettivi e i livelli di servizi dovranno essere garantiti in pari misura dalle regioni e dallo Stato”.
Una posizione che non è stata interamente condivisa da un altro dei relatori, Giampaolo De Paulis – Già Direttore centrale Ufficio Federalismo Fiscale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha invece commentato: “L’operazione non può essere a saldo zero, le funzioni trasferite resteranno in capo allo Stato. Tra l’altro la stessa finanziaria prevede l’assunzione presso il Dipartimento per gli Affari regionale un Direttore generale e altre figure, il saldo zero non è quindi possibile. Il problema della spesa storica è un problema perché si porta dietro tutti i problemi delle regioni e degli enti locali. Le differenze ci sono e dobbiamo tenerne conto. Sono 22 anni che abbiamo il titolo V e non sembra che l’Italia sia migliorata, il debito italiano cresce costantemente e i servizi delle regioni non sono migliorati, dimostrando che dal punto di vista dell’efficienza qualche problema il Federalismo lo ha”.
Anche Pier Virgilio Dastoli – Presidente del Movimento Europeo Italia, ha condiviso le sue perplessità sul tema. “A me non ha mai entusiasmato la riforma del Titolo V, l’autonomia differenziata rischia di allontanarci ancora di più dall’Europa, e da questo punto di vista vi sono molte preoccupazioni”. Dastoli ha toccato anche il tema del “Pnrr”, evidenziando come l’UE abbia “dimostrato negli anni di avere la capacità di reagire alle emergenze, ma la questione che solleviamo noi come movimento europeo è anche che ci sia, parallelamente a questo, la capacità di programmare. Per questo c’è bisogno di portare avanti le riforme, aldilà del ‘Pnrr’, come quella fiscale che è fondamentale. Noi non siamo convinti che la riforma (del federalismo differenziato) sia coerente con un federalismo equo e solidale”.
Un tema, quello del “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, che è stato affrontato anche da Valerio Iossa – Dipartimento Funzione pubblica. “È sicuramente vero – ha detto – che, per complessità e ampiezza, il ‘Pnrr’ è una sfida inedita e le nostre amministrazioni non erano pronte ad accoglierla. Il ‘Pnrr’ introduce una straordinaria continuità, dopo una stagione di razionalizzazione di spesa pubblica. Nasce come strumento post pandemico, occasione in cui abbiamo riscoperto la centralità della Pubblica Amministrazione e soprattutto come la P.A. era stata afflitta dalle politiche di razionalizzazione della spesa. Ce la faremo perché il ‘Pnrr’ è uno strumento intelligente che accompagna tutte le riforme che toccano tutti gli ambiti. È necessario un salto di cultura organizzativa”.
La voce dei Comuni è stata rappresentata al tavolo da Annalisa D’Amato – Responsabile Anci con numerose deleghe, tra cui quella al welfare e le riforme istituzionali, che ha evidenziato che “L’attuazione dell’art. 116, comma 3, della Costituzione, non può che essere occasione di crescita per l’intero Paese. Se abbiamo ben presente il contesto in cui si colloca, l’attuazione dell’autonomia differenziata può essere un’occasione di crescita. Non deve pregiudicare l’attuazione del 119 e del 118, quando si dice che i comuni sono il baluardo della democrazia sul territorio. Il percorso di attuazione come definito dal Ddl. in qualche misura sembra contraddire l’art. 118”.
L’altra Tavola rotonda, “Spunti per una nuova amministrazione pubblica”, si poneva invece l’obiettivo di fornire nuovi spunti di riflessione sugli orizzonti su cui è opportuno intervenire per facilitare questo processo di rinnovamento e per far sì che nelle nuove generazioni e nei nuovi amministratori riviva lo “spirito pubblico”.
Sono intervenuti: Antonio Colaianni – Direttore centrale per la Finanza locale, Dipartimento per gli Affari interni e territoriali, Valerio Iossa, Direttore generale dell’Unità di Missione per l’attuazione del “Pnrr” istituita presso il Dipartimento della Funzione pubblica, Adriano Fabris, Professore ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa e Luca Toschi, Presidente Centro Ricerche “Scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS.
Il Direttore in forza al Viminale, Antonio Colaianni, ha evidenziato che “è in corso un cambiamento di cultura nella P.A. rispetto ai rapporti con l’esterno. Le difficoltà comunque ci sono, e il cambiamento è difficile da portare avanti. C’è immissione di personale nuovo, giovani. Oggi il privato è più in concorrenza con la P.A. Un flusso consistente di nuovi funzionari è confluito verso le prefetture proprio in supporto degli enti locali nella messa a terra dei progetti; tuttavia, ci siamo ritrovati molte sedi scoperte perché tanti vincitori non si sono presentati”.
Luca Toschi ha ricordato che il consenso si costruisce insieme, non si pone top-down. “Per la costruzione del consenso – ha detto – è necessario avviare pratiche innovative, andando sul territorio e incontrando i cittadini. La vera politica si fa nel presentare in modo coerente e comprensibile i bilanci a tutta la cittadinanza e coinvolgendola in modo partecipativo alla vita pubblica. Invece, le nuove tecnologie utilizzate per promuovere la comunicazione, anche politica, meccanizzano le persone: il rischio è quello di perdere il senso di quello che si sta facendo”.
Posizioni abbracciate anche dal Docente dell’Ateneo pisano, Adriano Fabris che ha evidenziato come “l’informatizzazione, raggiunta con grandi sforzi e investimenti, non sempre ha portato a una semplificazione delle pratiche ma a volte al contrario o a un affiancamento alle vecchie procedure. Con la privatizzazione i cittadini sono diventati clienti, ma i cittadini hanno diritto a determinati servizi. Di conseguenza i servizi dovevano essere pubblicizzati e fatti oggetto di marketing e si sono diventati strumento per la comunicazione politica”.
Forum Civica è stato realizzato con il contributo, tra gli altri, di Centro Studi Enti Locali S.p.A., di Deda Value S.r.l. e di Fonservizi. Supporter dell’evento: Plurimpresa S.r.l., Addenda Consulting S.r.l., e Centro chirurgico Toscano. Media partner l’Agenzia di stampa, Adnkronos.