(Adnkronos) –
La Russia ha presentato all’Onu la sua bozza di risoluzione su Gaza, in contrasto con quella degli Stati Uniti sulla base del piano di pace di Donald Trump. Lo rivela la Reuters, che ha ottenuto una copia del testo, secondo quanto scrivono i media israeliani. Nei giorni scorsi, gli americani avevano fatto circolare informalmente una bozza, sostenendo di avere il supporto dei Paesi della regione per l’autorizzazione a una forza di stabilizzazione e a un consiglio transitorio per la governance di Gaza per due anni. La missione russa all’Onu, in una nota inviata ai membri del Consiglio di sicurezza, ha precisato che si tratta di “una controproposta ispirata dalla bozza degli Stati Uniti: il nostro obiettivo è permettere al Consiglio di sviluppare un approccio equilibrato, accettabile e unito per raggiungere una cessazione sostenibile delle ostilità”.
Intanto Trump ospiterà alla Casa Bianca, giovedì prossimo, i cittadini israeliani liberati da Hamas nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco siglato lo scorso ottobre. Lo apprende il Times of Israel da fonti informate. Contrariamente a quanto riportato in precedenza, i 20 ex ostaggi, tutti liberati lo scorso 13 ottobre, non viaggeranno su un volo charter organizzato da Trump ma con un volo commerciale a spese del governo israeliano.
Le forze israeliane (Idf) confermano di aver ucciso “un terrorista” che aveva superato la Linea Gialla nella Striscia di Gaza, indicata come riferimento per la prima fase dell’annunciato ritiro graduale delle Idf. “Un’altra violazione del cessate il fuoco – si legge in un post su X delle Idf – E’ stato individuato un terrorista mentre superava la linea gialla e si avvicinava alle Idf nel sud di Gaza in violazione dell’accordo di cessate il fuoco”. Le Idf “hanno eliminato il terrorista”.
Quattro palestinesi residenti a Gerusalemme est sono stati incriminati con l’accusa di essere legati all’Isis e di pianificare “una grande guerra della fine dei tempi” contro ebrei israeliani. Lo ha reso noto lo Shin Bet, il servizio segreto interno, secondo cui i quattro, tutti ventenni, sono stati arrestati di recente e dai loro interrogatori è emerso che “sostengono l’ideologia dello Stato Islamico e hanno visionato grandi quantità di contenuti online dell’organizzazione, compresi materiali raccapriccianti e video di esecuzioni”. “Influenzati dai contenuti dell’organizzazione, hanno pianificato di acquistare equipaggiamento militare, armi e armamenti per prepararsi a quella che definiscono ‘la grande guerra della fine dei tempi’ contro gli ebrei”, sostengono i servizi israeliani.
Secondo lo Shin Bet, i sospetti avrebbero iniziato ad acquistare equipaggiamento militare e uno di loro sarebbe riuscito a procurarsi una pistola, che è stata successivamente sequestrata. “Userò la pistola contro gli ebrei o chiunque non sia musulmano”, ha detto uno dei quattro, secondo quanto riportato dai servizi.
I caschi blu dell’Onu hanno denunciato che l’esercito israeliano ha eretto barriere di cemento nel sud del Libano sconfinando oltre la ‘Linea Blu’ di demarcazione che funge da confine de facto tra i due Paesi. La segnalazione arriva dalla Forza Internazionale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), a quasi un anno dall’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah.
Secondo la missione Onu, nel mese di ottobre gli osservatori hanno rilevato “un muro a T in cemento armato eretto dalle Forze di difesa israeliane (Idf) a sud-ovest di Yaroun”. La verifica sul terreno “ha confermato che il muro oltrepassava la Blue Line, rendendo inaccessibili ai cittadini libanesi oltre 4.000 metri quadrati di territorio”. A novembre, i peacekeeper hanno registrato ulteriori lavori nella stessa area, riscontrando un’altra porzione di barriera oltre la linea di demarcazione, questa volta a sud-est di Yaroun.



