Nell’Ordinanza n. 9490 del 18 aprile 2018 della Corte di Cassazione, la questione controversa in esame riguarda la debenza dell’Imposta comunale di pubblicità per le indicazioni segnaletiche stradali apposte nel Parcheggio aereoportuale di una Società di noleggio veicoli per indirizzare i clienti ai singoli posti auto autorizzati.
La Suprema Corte afferma che le scritte in questione apposte su paline e cassonetti assolvono alla specifica funzione di indirizzare i clienti della Società di autonoleggio verso il luogo, di pertinenza della predetta Società, in cui vanno prelevati o riconsegnati i veicoli noleggiati, trattandosi di luogo, il Parcheggio, il cui accesso è riservato solamente ai clienti delle varie Società di noleggio che vi operano. Tale considerazione era già stata riproposta all’interno della Sentenza di merito la quale, secondo la Suprema Corte, non si pone in contrasto con il quadro normativo che disciplina l’Imposta comunale sulla pubblicità.
I Giudici di legittimità sottolineano che l’art. 5, comma 1 del Dlgs. n. 507/93, individua il presupposto dell’Imposta nella diffusione di messaggi pubblicitari effettuata attraverso forme di comunicazione visive o acustiche, diverse da quelle assoggettate al diritto sulle pubbliche affissioni, in luoghi pubblici o aperti al pubblico o che sia da tali luoghi percepibile, ciò in quanto quel che rileva è l’astratta possibilità del messaggio, in rapporto alle dimensioni ed ubicazione del mezzo, di avere un numero indeterminato di destinatari. Il comma 2 della stessa norma considera rilevanti, ai fini dell’imposizione, i messaggi diffusi nell’esercizio di un’attività economica, allo scopo di promuovere la domanda di beni o servizi, ovvero finalizzati a migliorare l’immagine del soggetto pubblicizzato.
Dunque, la Suprema Corte afferma che, “sulla scorta degli elementi fattuali, considerata la presenza del solo marchio aziendale in corrispondenza di ogni singolo posto auto assegnato alla ricorrente all’interno del parcheggio, l’accesso riservato solamente ai clienti delle varie Società di noleggio operanti nell’aeroporto, l’adeguatezza della segnaletica, anche di quella luminosa, rispetto ad una funzione meramente informativa, porta a ritenere che l’accertamento sulla eventuale debenza tributaria inerisce alla tipica valutazione del Giudice di merito”. Ed ancora, “lo scopo di promuovere la domanda di beni e/o servizi, e di pubblicità per la Società di appartenenza, risulta recessivo rispetto a quello di indirizzare i clienti, che hanno già concluso un contratto di noleggio, verso il luogo in cui sono parcheggiati i veicoli, luogo peraltro di pertinenza della Società, in quanto operante, con esercizio ad essa riconducibile, nell’ambito aeroportuale”.
In conclusione, la Suprema Corte ha accolto la tesi della contribuente ritenendo prevalente la funzione informativa dei cartelli, i quali contengono messaggi informativi rivolti ai soggetti che hanno già concluso contratti commerciali con essa.