Infrastrutture e servizi all’avanguardia ma l’Italia resta fanalino di coda Ue per digitalizzazione
Se rispetto ai servizi pubblici digitali, l’Italia ha buone prestazioni, in linea con la media europea, di fatto poi soltanto un cittadino su 3 (il 32%) si relaziona effettivamente in rete con la P.A. e il 17% degli italiani non hanno mai utilizzato internet in vita loro.
Questi i principali motivi che hanno trascinato il nostro Paese agli ultimi posti della classifica del “Digital Economy and Society Index”, l’indice attraverso il quale la Commissione Ue misura il grado di digitalizzazione dei paesi membri.
A illustrare i dati che emergono dal Desi, è stato Art Alishani, DG Connect, Commissione Ue, intervenendo con un video contributo durante il primo Tavolo Tecnico monotematico del Progetto “Next Generation EU – EuroPA Comune” dal titolo “La trasformazione delle P.A. passa per la comunicazione digitale: criticità e prospettive all’alba dell’avvio del Pnrr” .
“L’Italia – ha detto Alishani – si colloca all’ultimo posto della classifica Desi rispetto al capitale umano. Mancano le capacità digitali sia di livello base e avanzato”. I servizi internet utilizzati sono per la stragrande maggioranza circoscritti all’ascolto di musica, l’utilizzo di social network, la lettura di news e l’utilizzo di videogiochi e video ma sul piano dell’utilizzo dei servizi messi a disposizione in rete dalla P.A. il Paese è ampiamente al di sotto della media UE.
Scarica la presentazione di Art Alishani, DG Connect, Commissione Ue
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