Il testo del quesito:
“Un Geologo che ha emesso una notula professionale per compensi ed indagini geologiche al ns. Ente. I compensi sono stati assoggettati a cassa previdenziale, Iva e ritenuta d’acconto, mentre le indagini geologiche soltanto ad Iva. E’ stato fatto notare che avrebbe dovuto inserire tutto tra i compensi ma il Geologo ha spiegato che, già in sede di selezione, il Comune ha previsto la separazione della prestazione professionale dalle indagini geologiche, ed anche nel disciplinare d’incarico era specificato che le indagini sarebbero state assoggettate solo all’Iva. Pare si tratti di una prassi consolidata, avallata anche dall’Ordine dei geologi. Chiediamo un parere circa la correttezza fiscale di questa procedura.”
La risposta dei ns. esperti.
In merito al quesito postoci, precisiamo quanto segue. In primo luogo, l’art. 53, comma 1, del Tuir (Dpr. n. 917/86) definisce il reddito di lavoro autonomo ed il successivo art. 54, comma 1, la sua determinazione, recitando che “il reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni è costituito dalla differenza tra l’ammontare dei compensi in denaro o in natura percepiti nel periodo di imposta, anche sotto forma di partecipazione agli utili, e quello delle spese sostenute nel periodo stesso nell’esercizio dell’arte o della professione, salvo quanto stabilito nei successivi commi. I compensi sono computati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali stabiliti dalla legge a carico del soggetto che li corrisponde”.
Nel caso in questione, come espressamente previsto dall’art. 3 della disciplinare di incarico, il professionista deve essere supportato nell’espletare il proprio servizio da impresa specializzata nell’esecuzione di indagini.
Tali indagini geologiche/geotecniche, in quanto eseguite dalla Società, rientrano nel campo di definizione di attività che concorrono a formare reddito d’impresa come definito dall’art. 55, comma 1, del Tuir medesimo.
Devono dunque essere distinti l’onorario professionale del Geologo dall’attività dell’impresa per le indagini geologiche/geotecniche eseguite, come chiaramente evidenziato anche nel bando in essere (art. 6 disciplinare d’incarico). Le somme incassate dalla Società, in quanto rientranti nel reddito d’impresa, non devono essere gravate del contributo previdenziale e della ritenuta d’acconto.
Il Geologo incasserà direttamente l’ammontare complessivo del compenso professionale oltre alla prestazione d’impresa, riversando successivamente alla Società che ha effettuato le indagini geologiche quanto di propria competenza.
Dal punto di vista dei corretti adempimenti contabili, una soluzione possibile consiste nell’emissione al Comune di fatture distinte da parte dei 2 diversi soggetti per le rispettive prestazioni.
Nel caso di specie, in cui è stato previsto che le 2 prestazioni siano fatturate entrambe direttamente dal professionista, teoricamente anche i lavori di indagine geologica andrebbero a concorrere al volume d’affari del professionista medesimo con assoggettamento, quindi, a ritenuta e contributo previdenziale.
La prassi di riferimento, come chiarito dall’Epap (Ente di previdenza e assistenza pluricategoriale, tra cui i Geologi) nel suo Vademecum (pagg. da 6 a 9)indica la corretta metodologia per la fatturazione di casi analoghi:
– emissione da parte del Geologo di una fattura che attiene alle sole competenze professionali;
– emissione da parte dello stesso Geologo di un’altra fattura ai sensi dell’art. 15, comma 3, del Dpr. n. 633/72, per il rimborso delle spese di indagini geologica sostenute in nome e per conto della Società di geologia;
– emissione da parte della Società di geologia di una fattura rilasciata al professionista che agisce in nome e per conto del Comune committente. Tale fattura dovrà essere allegata a quella di rimborso spese.
Nel caso di specie, la prima fattura sarebbe relativa quindi all’onorario professionale di Euro 3.000 oltre al contributo previdenziale nella misura del 2% ed Iva 22%, con detrazione della ritenuta d’acconto del 20%.
Nella seconda fattura, sempre il professionista dovrebbe fatturare i complessivi Euro 8.993,53 a titolo di riaddebito spese sostenute in nome e per conto del Comune, relative ai lavori effettuati dalla Società esterna incaricata; tale importo è escluso dalla base imponibile Iva ai sensi del citato art. 15, comma 3, del Dpr. n. 633/72.
Allegata a quest’ultima fattura deve essere presentare la fattura della Società per i lavori di indagine geologica eseguiti, ovvero Euro 7.371,75 + Iva (Euro 8.993,53), intestata al Comune, con specificato che la prestazione è stata commissionata dal Geologo che agisce in nome e per conto dell’Amministrazione comunale
In questo modo risulta chiara e trasparente la gestione delle diverse attività, con l’importo della fattura di rimborso spese, già cumulativa dell’Iva, che non concorre a formare la base imponibile ai sensi dell’art. 15, comma 3, Dpr. n. 633/72.
di Francesco Vegni