Conte revoca l’incarico a Siri. È guerra tra M5S e Lega

Ci sono voluti giorni di intense polemiche e due ore di Consiglio dei ministri per arrivare alla revoca del sottosegretario ai trasporti Armando Siri. Giuseppe Conte rispetta le previsioni e decide per licenziare l’esponente leghista ottenendo la fiducia dei suoi ministri e terminando la riunione senza la conta che, seppur simbolica, avrebbe rappresentato la rottura tra la Lega e M5S. “È la vittoria degli onesti”, esulta Luigi Di Maio. “Siri è innocente fino a prova contraria”, è il muro alzato da Matteo Salvini e da tutti gli esponenti del Carroccio. E il caso non fa che accentuare un trend evidente già da giorni: da qui alle europee del 26 maggio tra il M5S e la Lega sarà guerra totale su ogni tema e su ogni voto.

Il Cdm che segna l’addio di Siri dal Governo inizia con 45 minuti di ritardo per una pre-riunione dei ministri leghisti nello studio di Giancarlo Giorgetti. Tra gli ultimi ad arrivare ci sono Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Assenti Enzo Moavero e Giovanni Tria. Il tema Siri è il primo punto all’ordine del giorno. Il Premier Giuseppe Conte spiega le ragioni per cui il sottosegretario debba fare un passo indietro. Ragioni di opportunità politica attraverso le quali il premier si smarca da qualsiasi parzialità a favore dei 5 Stelle. “Se perdiamo la fiducia dei cittadini non potremo agire come governo del cambiamento”, è il concetto ribadito a più riprese da Conte.

Il dibattito, in Cdm, è teso ma civile. Per la Lega prendono la parola Giulia Bongiorno e Matteo Salvini. L’intervento del ministro della PA è tecnico mentre Salvini fa riferimento a quei principi di garantismo già ribaditi nei giorni scorsi. Il clima è estremamente teso e la distanza tra i due vicepremier è palese, i due infatti non si sarebbero nemmeno parlati. Per il M5S Di Maio sceglie una linea più morbida e ricorda che Siri verrà giudicato innocente potrà tornare al suo posto. A seguire Conte avrebbe chiesto se potesse ancora contare sulla fiducia di tutti. I membri del Cdm hanno risposto affermativo, Salvini, tuttavia, ha ribadito la sua contrarietà totale alla decisione. Ora la palla passa in mano al Presidente della Repubblica che nei prossimi giorni dovrà firmare il decreto di revoca.

Luigi Di Maio, al termine del Cdm, istituzionalizza la sua vittoria. “Non è la nostra, ma quella dei cittadini onesti”, scandisce il vicepremier parlando di “importante segnale di discontinuità del governo” e garantendo: “avanti 4 anni”. Ora la Lega non farà sconti e promette di aumentare la pressione su tutti i temi caldi a cominciare dalla flat tax sino ad arrivare alla Tav. Salvini dal canto suo ha ribadito che non avrebbe mai fatto cadere il governo sul caso Siri. Ma non risparmia una stoccata al M5S: “la Raggi è indagata da anni ed è al suo posto”.

L’Aula del Senato 

Nella giornata di oggi e per tutto il resto della settimana l’aula del Senato non si riunirà; i lavori riprenderanno martedì 14 maggio alle 16.30 con l’esame del Ddl sul voto di scambio politico-mafioso e del disegno di legge per la prevenzione di maltrattamenti a danno di minori, anziani e disabili nelle strutture pubbliche e private, al quale seguirà il dibattito sul Ddl per l’istituzione del salario minimo orario.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustiziasi confronterà sul Ddl per l’introduzione del reato di diffusione di video privati, su quello relativo alla circonvenzione degli anziani e sui disegni di leggi per la tutela delle vittime di violenza di genere. La Finanze ascolterà i rappresentanti dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul processo di semplificazione del sistema tributario e del rapporto tra contribuenti e fisco. La Lavori Pubblici, in sede riunita con la Territorio, esaminerà il cosiddetto decreto sblocca cantieri per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici.

L’Agricoltura proseguirà l’esame del ddl per il rilancio dei settori agricoli in crisi. La Commissione Industria ascolterà i rappresentanti di ANIE, del Gestore dei servizi energetici (GSE) e della Ricerca sul sistema energetico (RSE) sull’affare assegnato relativo alla riforma del mercato elettrico infragiornaliero. La Lavoro proseguirà l’esame sui ddl relativi al Caregiver familiare. Infine la Commissione Politiche dell’Unione Europea esaminerà la legge di delegazione europea 2018 e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2018 e per il 2019. Alle 14, con l’Industria, ascolterà i rappresentanti dell’Istituto nazionale del commercio con l’estero (ICE) sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea.

L’Aula della Camera 

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 14 per proseguire il confronto sulla proposta di legge costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari. A seguire, anche se molto probabilmente sarà rinviato tutto alla settimana prossima, dibatterà sulla proposta di legge per assicurare l’applicabilità delle leggi elettorali e sulla pdl per l’accertamento delle violazioni in materia di sosta da parte dei dipendenti delle società concessionarie della gestione dei parcheggi e delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone, la proposta di legge per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell’evasione fiscale.

Le Commissioni della Camera

La Commissione Affari costituzionali svolgerà alcune audizioni sulla proposta di legge costituzionale per la separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura. La Giustizia esaminerà la pdl sull’assegno spettante a seguito di scioglimento del matrimonio o dell’unione civile. La Bilancio, in sede riunita con la Finanze, ascolterà i rappresentanti di Confapi e Confimi Industria, di CGIL, CISL, UIL e UGL, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (ANCE) sul decreto crescita. La Finanze proseguirà l’esame del cosiddetto decreto brexit.

La Trasporti proseguirà il confronto sulle pdl per la modifica del Codice della strada. La Lavoro esaminerà la pdl per la modifica dell’ordinamento e la struttura organizzativa dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INMPS) e dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e ascolterà il professor Pasquale Tridico, nell’ambito dell’esame della proposta di nomina a presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS). La Affari Sociali esaminerà e svolgerà alcune audizioni sul decreto legge relativo alle misure emergenziali per il servizio sanitario della regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria, e si confronterà sulla pdl per l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero.

 

 

Nomos

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