Sono 12 le richieste che l’Anci intende portare sul “tavolo della trattativa” con il Governo in vista della definizione dell’impianto della “Legge di stabilità 2016”. I punti sono stati definiti nell’ambito del Comitato direttivo Anci riunitosi a Roma il 24 settembre 2015.
Riportiamo qui di seguito le richieste estratte da un Documento pubblicato sul sito internet istituzionale dell’Associazione:
- Tasi e fiscalità
L’eliminazione della Tasi e di altri cespiti su beni immobili: deve prevedere la compensazione integrale dei gettiti aboliti sulla base di una piena condivisione dei dati finanziari, nonché una corretta individuazione delle annualità di riferimento per la relativa quantificazione.
Mantenere effettivi margini di manovra per le autonome scelte fiscali locali, evitando incrementi di pressione fiscale sugli altri immobili ed in particolare quelli produttivi.
Semplificare le regole e gli adempimenti a carico del contribuente, in primo luogo riunificando il prelievo Imu e Tasi in un unico tributo immobiliare.
Superare il sistema delle trattenute sul gettito Imu e rivedere il sistema perequativo e utilizzo dei fabbisogni standard.
Procedere all’unificazione di altri tributi locali, garantendo l’integrità delle basi imponibili.
Mantenere l’attribuzione ai Comuni del gettito dell’imposta di soggiorno, colmando le lacune della normativa vigente.
- Patto di stabilità
Il 2016 deve essere l’anno decisivo per il superamento del Patto di stabilità per dare stimolo alla ripresa degli investimenti degli Enti Locali, sbloccando definitivamente gli avanzi di bilancio, consentendo di migliorare la gestione finanziaria, acquisendo certezze circa la capacità di investimento, assicurando l’attività programmatoria pluriennale degli investimenti e evitando il rischio di paralisi nella realizzazione delle opere.
Il superamento del Patto di stabilità va accompagnato ad una revisione della Legge n. 243/12 ed in particolare di quelle disposizioni che riguardano direttamente gli Enti Locali e che risultano ridondanti anche ai fini del rispetto della norma costituzionale.
Rivedere la disciplina in materia di dissesto e predissesto, per armonizzarla con l’obiettivo di favorire un efficace rientro e con le rinnovate regole contabili.
- Uffici giudiziari
Compensare, sulla base di quanto riconosciuto dal Ministero della Giustizia (circa 700 milioni di Euro), i crediti relativi alle spese per gli Uffici giudiziari per le annualità precedenti al 1º settembre 2015 vantate dai Comuni.
- Partecipate
Interventi di modifica normativa del Settore dei servizi pubblici locali e dell’assetto delle Società partecipate vanno finalizzati all’obiettivo di sostenere aggregazioni aziendali ed efficienza dei servizi.
- Piccoli Comuni
I Comuni di minor dimensione demografica devono godere di maggior autonomia nella gestione dei saldi e vanno fortemente semplificate le regole contabili ed ordinamentali. Le regole in materia di gestione associata obbligatoria delle “funzioni fondamentali” dei piccoli Comuni vanno riviste, incentivando processi associativi volontari che superino le incongruenze vigenti e che finalmente consentano un rafforzamento del ruolo e della capacità istituzionale del sistema dei Comuni.
Tale processo deve essere guidato dagli Amministratori comunali, accompagnato da incentivi di carattere ordinamentale e finanziario e con un nuovo regime normativo stabile, articolato negli istituti della fusione, Unione, Convenzione ecc, debitamente ridisciplinati, con un ruolo di coordinamento e supporto delle Città metropolitane e degli Enti di area vasta, che in una ottica temporale congrua delinei una nuova e avanzata geografia istituzionale.
- Riscossione e Catasto
Va superato il regime di proroghe del Sistema di riscossione e completata la riforma del Catasto.
- Città metropolitane
Revisione dei tagli previsti a Città metropolitane ed Enti di area vasta nel 2016 (2 miliardi) e 2017 (3 miliardi). Le norme riguardanti poteri, funzioni e risorse delle Città metropolitane vanno attuate da parte del Legislatore statale e regionale, puntando sul loro ruolo strategico di sviluppo dell’intero Paese, a partire dalla costituzione di un Comparto autonomo.
- Welfare
Gli strumenti finanziari e i fondi in materia di politiche sociali vanno adeguatamente rifinanziati.
- Scuola
Il tema della modernizzazione ed adeguamento delle Scuole deve essere oggetto di nuovi interventi finanziari attraverso procedure rapide e finanziamenti diretti agli Enti Locali, individuando soluzioni di sistema che consentano di superare le criticità derivanti dalla reiterazione dei contratti di lavoro a tempo determinato del personale scolastico ed educativo, nonché i vincoli assunzionali generali.
- Emergenza abitativa
Varare una politica nazionale a sostegno dell’emergenza abitativa che preveda strumenti finanziari per le categorie più disagiate e favorisce il recupero del patrimonio edilizio pubblico non utilizzato. Pianificare e sostenere processi di riqualificazione nelle aree più degradate, nonché interventi a sostegno dei Comuni minori per migliorare attrattività e vivibilità.
- Tpl
Portare a compimento la riforma del Tpl con l’obiettivo di garantire risorse congrue per il Servizio e per il suo ammodernamento, assicurando il finanziamento diretto alle Città metropolitane e introducendo strumenti finanziari e normativi che migliorino la mobilità urbana nei Comuni e nelle Città.
- Fondi comunitari
Promuovere una piena integrazione fra strumenti finanziari nazionali e finanziamenti della nuova programmazione comunitaria, in termini di obiettivi di sviluppo ed intervento, processi di trasformazione urbana, politiche settoriali nazionali e locali, con l’obiettivo generale di assicurare la miglio resa delle azioni in termini di capacità di spesa, rendimento in termini occupazionali e sociali, integrazione delle decisioni pubbliche.