Legittimità del trasferimento della partecipazione totalitaria dello Stato ad un operatore pubblico per il risanamento della Società ceduta

Avvocato Generale Evgeni Tanchev, 29 luglio 2019, n. C-385/18

Sulla legittimità o meno della concessione di una sovvenzione a fondo perduto all’operatore pubblico dell’Infrastruttura ferroviaria locale e fornitore di servizi di trasporto locale di passeggeri, a causa della sua grave situazione finanziaria.

Sulla legittimità o meno del trasferimento, senza corrispettivo, della partecipazione totalitaria dello Stato all’operatore pubblico dell’Infrastruttura ferroviaria nazionale, subordinatamente all’impegno di quest’ultimo a ripristinare la redditività finanziaria della Società ceduta.

1) Una misura di stanziamento ex lege a favore di un operatore pubblico dell’Infrastruttura ferroviaria locale e prestatore di servizi di trasporto locale di passeggeri che deve essere imputata al bilancio dello Stato ed è stata autorizzata da una Legge finanziaria costituisce un trasferimento di risorse statali ed è imputabile allo Stato.

Detto stanziamento è da considerarsi concesso se il diritto incondizionato alla sua ricezione è stato conferito al beneficiario da una normativa nazionale o se tale diritto è stato conferito a determinate condizioni e tali condizioni sono soddisfatte, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare.

Lo stanziamento, che riduce la possibilità di entrare nel mercato di un concorrente che opera in altri Stati membri, incide sugli scambi tra Stati membri.

Esso è da considerarsi come adottato dallo Stato nella sua qualità di potere pubblico se non si basa su valutazioni economiche preliminari, circostanza che spetta al Giudice del rinvio verificare, mentre è da ritenersi idoneo a falsare la concorrenza se, da un lato, esso può essere utilizzato per garantire la continuità operativa del beneficiario e se, dall’altro, le attività del beneficiario sono soggette a un monopolio legale che esclude la concorrenza sul mercato, ma non per il mercato, cosicché lo stanziamento consente al beneficiario di rimanere sul mercato, impedendo così che la gestione dell’infrastruttura ferroviaria locale e la prestazione di servizi di trasporto locale di passeggeri siano affidate ad altre imprese, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare.

2) Il trasferimento, all’operatore pubblico della rete ferroviaria nazionale, della partecipazione detenuta dallo Stato nel capitale di un gestore di un’Infrastruttura ferroviaria locale e fornitore di servizi di trasporto locale di passeggeri, che dispone di fondi pubblici e di cui lo Stato è azionista unico, deve essere considerato un trasferimento di risorse statali.

Detto trasferimento, disposto con Decreto ministeriale, è imputabile allo Stato, ed operato a favore di un’Impresa attiva in altri Stati membri riducendo la possibilità di entrare nel mercato per un concorrente attivo in altri Stati membri, incide sugli scambi tra Stati membri.

Il trasferimento in oggetto è da considerarsi come adottato dallo Stato nella sua qualità di potere pubblico se non è basato su valutazioni economiche preliminari, circostanza che spetta al Giudice del rinvio verificare; se esso è acquisito, senza alcun corrispettivo, da un operatore nazionale subordinatamente all’impegno, da parte di quest’ultimo, di ripristinare la redditività finanziaria del primo, può essere considerato come tale da conferire un vantaggio all’operatore nazionale, in caso di prospettive di redditività per l’operatore locale, e/o all’operatore locale, qualora abbia acquisito il diritto a che la propria redditività finanziaria sia ripristinata, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare.

In altre parole, il trasferimento in questione, che consente all’operatore locale di rimanere sul mercato e quindi impedisce che la gestione dell’infrastruttura ferroviaria locale e la prestazione di servizi di trasporto locale di passeggeri siano affidati ad altre imprese, è idoneo a falsare la concorrenza.

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