Con 438 sì, la Camera ha approvato all’unanimità il 28 settembre 2016 il Ddl. che stanzia 100 milioni di Euro per il rilancio dei piccoli Comuni nell’intento di salvarli dall’abbandono e preservare il patrimonio dei borghi italiani.
Il Ddl. “S. 899”, rubricato “Disposizioni per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni e la riqualificazione delle aree rurali e montane italiane”, passa ora all’esame del Senato.
Il Provvedimento si propone di innescare una sorta di “controesodo” verso i 5.585 Comuni con meno di 5.000 abitanti, che costituiscono il 70% del totale delle Amministrazioni comunali italiane, in maniera tale da impedirne l’estinzione.
Massimo Castelli, Coordinatore nazionale piccoli Comuni Anci, ha espresso pieno apprezzamento per l’approvazione di questa Proposta di legge da parte della Camera.
“E’ una Legge importante – ha detto Castelli – perché fissa il principio basilare che i piccoli Comuni hanno bisogno di politiche differenziate e di sostegno. Il che per noi vuol dire fiscalità differenziata, semplificazioni ed agevolazioni per consentire alle piccole comunità di sopravvivere e dare proprio contributo al sistema Paese”.
Come ricordato dal Coordinatore Anci, i piccoli Comuni amministrano il 52% del territorio nazionale ma ospitano circa 1/6 della popolazione nazionale; è alto dunque il rischio che questi Enti vadano incontro a “desertificazione e marginalità”.
“La Legge – si legge in un Comunicato Anci – fissa dei principi importantissimi dal punto di vista politico, ma nell’articolato si può modificare qualcosa in particolare sul tema della fiscalità differenziata, che riteniamo lo strumento principe con cui favorire il controesodo verso le aree interne, proprio dove si trovano il maggior numero di piccoli Comuni. E’ un po’ come una legge quadro, ora ci vogliono politiche mirate per i piccoli Comuni”.