E’ stato pubblicato sulla G.U. n. 139 del 18 giugno 2014 un Comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri con cui si forniscono gli indirizzi operativi per la “Attività antincendio boschivo per la stagione estiva 2014. Individuazione dei tempi di svolgimento e raccomandazioni per un più efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi conseguenti”, fissandone la durata dal 16 giugno fino al 30 settembre 2014.
Gli indirizzi operativi delineano le azioni necessarie a ridurre il rischio incendi boschivi e a fronteggiare le situazioni emergenziali che potrebbero verificarsi.
Sebbene l’anno scorso si sia registrata una significativa diminuzione del numero di incendi – anche per via delle anomale condizioni climatiche – è netto l’invito a non abbassare la guardia in vista della imminente stagione estiva perché le abbondanti piogge che hanno accompagnato la stagione invernale hanno favorito “un’abbondante crescita della vegetazione che potrebbe incidere sullo sviluppo degli incendi boschivi”.
Il Presidente del Consiglio ha anche evidenziato il fatto che – ancor più degli anni scorsi – il primo intervento dovrà essere fondato principalmente sull’intervento di squadre di spegnimento, limitando l’intervento dei mezzi aerei alla gestione delle situazioni più gravi.
Questo perché la “Spending review” si è abbattuta anche su questo Comparto e la flotta di aerei deputati alla lotta agli incendi, a disposizione dello Stato, si è progressivamente ridotta fino ad arrivare agli attuali 17 mezzi: 15 Canadair e 2 elicotteri Erickson S-64F. Ragion per cui si è reso ancora più “necessario proseguire nello sforzo comune e sinergico per ottimizzare l’impiego, innanzitutto, delle flotte aeree antincendio regionali e quella di Stato”.
Numerose le raccomandazioni rivolte dalla Presidenza del Consiglio alle Regioni, alle Province e alle Amministrazioni comunali.
Con riferimento alle attività di previsione e prevenzione, ad esempio, si auspica che:
venga garantito un adeguato scambio di informazioni fra le varie strutture locali, regionali e statuali impiegate a vario titolo nelle attività antincendio boschivo ed a quelle conseguenti di protezione civile;
si utilizzino le informazioni disponibili presso i “Centri funzionali decentrati”;
si incentivino e sensibilizzino gli Enti e le Società che gestiscono le infrastrutture, perché mettano in campo efficaci attività di manutenzione volte alla riduzione del rischio di incendio;
si promuovano presso i Comuni le attività di prevenzione, come l’istituzione e l’aggiornamento del Catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco (art. 10, comma 2, della Legge n. 353/00), strumento di primaria importanza per l’applicazione dei vincoli dettati dalla predetta Legge. A questo proposito, nel Comunicato si ricorda che il Corpo Forestale dello Stato effettua i rilievi delle aree percorse dal fuoco, rendendole fruibili alle Amministrazioni comunali attraverso il “Sistema informativo della Montagna”;
definire – anche a scopo deterrente – con le Prefetture e i Comuni a maggior rischio l’eventuale attività di controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine;
favorire e promuovere ogni azione necessaria a potenziare ed ottimizzare l’organizzazione ed il coordinamento del personale appartenente alle organizzazioni di volontariato coinvolte nel contrasto agli incendi.
Relativamente alle attività di pianificazione, alle Regioni si chiede di provvedere alla revisione annuale del “Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi” e assicurare il fondamentale raccordo tra il suddetto Piano e i “Piani per i Parchi e le Riserve naturali dello Stato” predisposti dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Per quanto riguarda le attività di pianificazione di Protezione civile, si raccomanda di sollecitare e sostenere i Sindaci nella predisposizione e nell’aggiornamento dei “Piani comunali o intercomunali di Protezione civile” e nell’elaborazione di specifici “Piani di emergenza” per gli insediamenti, le infrastrutture e gli impianti turistici, anche temporanei, prossimi ad aree boschive.
Infine, con riferimento alle attività di lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia e di gestione dell’emergenza, vengono fornite le seguenti raccomandazioni:
– cercare di “diversificare con mezzi ad ala rotante e ad ala fissa la flotta regionale”;
– assicurare la piena integrazione procedurale e operativa con le Amministrazioni statali, centrali e periferiche, in relazione all’impiego di risorse strumentali e di conoscenze specialistiche;
– garantire la presenza di un adeguato numero di responsabili delle operazioni di spegnimento;
– garantire un costante collegamento tra le “Sale operative unificate permanenti” e le “Sale operative regionali di Protezione civile”, nonché il necessario raccordo con il “Centro operativo aereo unificato” e la “Sala situazione Italia” del Dipartimento della Protezione civile;
– provvedere alla razionalizzazione delle richieste di spegnimento indirizzate al “Centro operativo aereo unificato” del Dipartimento della Protezione civile, per situazioni di reale necessità rispetto all’attività di contrasto a terra;
– promuovere un’attività di sensibilizzazione presso gli aeroclub del territorio affinché i piloti siano vigili rispetto ad eventuali principi di incendio e avvisino prontamente l’Ente preposto alla gestione del traffico aereo;
– ampliare il più possibile la disponibilità di fonti idriche idonee al prelievo di acqua da parte dei mezzi aerei;
– definire opportune intese con le Capitanerie di Porto per garantire delle aree a ridosso delle coste idonee per il pescaggio dell’acqua e per assicurare l’eventuale intervento da mare per il soccorso alle popolazioni qualora minacciate da incendi prossimi alla linea di costa.