Scostamento positivo del Pil di 2,3 punti nel 2025 rispetto allo scenario base, aumento dell’occupazione (+ 275.000 posti di lavoro) e riduzione dello 0,7% del tasso di disoccupazione: questo il potenziale impatto del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” (“Pnrr”), stimato dall’Istat attraverso una simulazione e reso noto nel corso di una Audizione tenutasi presso le Commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione Europea del Senato. E’ stato inoltre previsto un incremento degli investimenti che produrrebbe, al contempo, un rialzo della loro quota sul Pil (che tornerebbe sopra il 19%) e una loro ricomposizione a favore di quelli in beni intangibili, con positivi effetti sulla produttività del lavoro.
Ricordiamo che recentemente, anche l’ex Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nonché attuale Commissario Europeo per l’Economia, aveva reso nota una stima del potenziale impatto del “Recovery Fund” sull’andamento dell’Economia italiana. Secondo Gentiloni, considerando uno stimolo di 6 anni, il “livello del Pil 2021-2026 potrebbe essere più alto del 3%-3,5% rispetto a uno scenario senza ‘Recovery’”.