Responsabilità: oltre 3.700 Sindaci chiedono la revisione del Tuel alla luce della condanna di Chiara Appendino

Sono 3.746 i Sindaci che hanno firmato l’appello inviato dal Presidente dell’Anci, Antonio Decaro, al Parlamento, per chiedere la revisione del Tuel alla luce della condanna di Chiara Appendino per i fatti di Piazza San Carlo.

A renderlo noto, con una Nota pubblicata sul proprio sito istituzionale, è la stessa Associazione nazionale dei Comuni italiani, che ha voluto mettere l’accento sulle crescenti difficoltà che i “Primi cittadini” sono tenuti a fronteggiare nell’esercizio delle proprie funzioni.

Possono i Sindaci – si legge nel Documento trasmesso alle Camere – rispondere personalmente, e penalmente, per valutazioni non ascrivibili alle loro competenze ? Possono i Sindaci continuare a essere i capri espiatori, le uniche Istituzioni sulle quali si scarica il peso di scelte dalle enormi responsabilità ? Possono essere condannati perché fanno il loro lavoro ?”.

Decaro ha evidenziato come, soprattutto nell’attuale e critico contesto pandemico e alla luce della grave crisi socio-economica in atto, occorra adoperarsi per far sì che i Sindaci non siano “immobilizzati dalla paura di apporre una firma o autorizzare una procedura. Non ci spaventa lavorare né rispettare le regole, purché queste siano eque e rispettose delle differenze tra il livello gestionale e quello dell’indirizzo politico anche sul piano delle responsabilità penali”.

Da qui l’appello affinché si intervenga in modo decisivo sul “Testo unico degli Enti Locali”, liberando i Sindaci “dal peso di responsabilità non proprie”. Diversamente, secondo Anci, sarà sempre più difficile trovare cittadini che siano disposti a candidarsi per svolgere questo incarico.