La Camera ha approvato il 17 luglio scorso, in terza lettura, il Ddl. di riforma della Pubblica Amministrazione, il quale è stato immediatamente trasmesso al Senato per la sua approvazione definitiva.
Nel corso della discussione alla Camera sono stati accolti diversi emendamenti, anche provenienti dalle minoranze e per questo il Ddl. è stato approvato con una larghissima maggioranza.
Ecco le novità principali introdotte dalla Camera dei Deputati.
Agenda Digitale: è introdotta la carta della cittadinanza digitale ma, attraverso una modifica al “Codice Digitale”, l’art. 1 contiene una delega al Governo per definire il livello minimo di qualità per i servizi online. Inoltre, ogni Ente dovrà nominare un Dirigente per gestire il passaggio dall’analogico al digitale.
Pubblico Impiego: è stato eliminato il requisito del voto minimo di laurea come requisito per la partecipazione ai concorsi pubblici, così com’è stato soppresso alla norma che prevedeva che il voto di laurea era condizionato dal “peso” dell’Ateneo.
Le funzioni di controllo sulle assenze per malattia passano dalle Asl all’Inps con lo scopo di eliminare alcuni passaggi amministrativi e rendere più veloce il procedimento.
Dirigenti pubblici: è introdotta l’applicazione dell’istituto della revoca e o del divieto dell’incarico in Settori esposti al rischio corruzione, quando c’è una condanna, anche non definitiva, al risarcimento del danno erariale derivante da comportamenti dolosi, da parte della Corte dei conti. Rimane ferma la licenzi abilità del Dirigente ma è introdotto il vincolo di avere conseguito almeno una valutazione negativa. Però, viene lasciata al Dirigente una scelta: o il licenziamento o un “demansionamento” a funzionario.
Organizzazione P.A.: le Forze di Polizia saranno complessivamente riordinate con la soppressione del Corpo Forestale dello Stato che confluirà in un altro corpo. Anche le Prefetture e le Authority saranno soggette a questa azione dei restyling, mentre per le Camere di Commercio si prevede una riduzione di quasi il 50%. Inoltre, il Pra è trasferito al Ministero dei Trasporti, così comportando una rivisitazione delle competenze dell’Aci. A fronte di questa riorganizzazione, si prevede un rafforzamento della Presidenza del Consiglio anche nelle decisioni che rientrano nelle competenze specifiche dei singoli Ministeri.
Società partecipate: vengono introdotte nuove regole in materia di accorpamento, di chiusura in caso di bilanci in rosso per più esercizi consecutivi, e di nomine, compreso il commissariamento, per le Società partecipate.
Semplificazione amministrativa: sono diversi gli interventi previsti dalla legge dal numero unico per le emergenze (112), alla semplificazione del procedimento in materia di opere pubbliche che abbiano un impatto sull’occupazione.
di Stefano Paoli