Trasferimenti erariali: resa nota la ripartizione tra i Comuni del contributo di 625 milioni previsto dal “Decreto Salva-Roma”

Il Ministero dell’Interno – Direzione centrale della Finanza locale, con il Comunicato 31 luglio 2014, ha diffuso la Nota metodologica e l’Elenco delle attribuzioni di cui all’art. 1, comma 731, della Legge n. 147/13 (“Legge di stabilità 2014”), così come modificato dall’art. 1, comma 1, lett. d), del Dl. n. 16/14 (c.d. “Decreto salva Roma”).

La somma in questione, determinata dalla “Legge di stabilità” in un totale di Euro 500 milioni, è stata elevata dal Dl. n. 16/14 a Euro 625 milioni.

La Nota, volta a stabilire i criteri del riparto di tale contributo, è stata elaborata dal Dipartimento delle Finanze del Mef e approvata dalla Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali. In attesa dell’emanazione del Decreto interministeriale che formalizzerà tali disposizioni, la Direzione centrale della Finanza locale ha ritenuto opportuno rendere noto l’Elenco delle attribuzioni ai singoli Comuni affinché essi possano tenerne conto ai fini della predisposizione del bilancio di previsione 2014, il cui termine  ultimo – ricordiamo – è stato recentemente prorogato al 30 settembre 2014 dal Decreto 18 luglio 2014 del Ministero dell’Interno (G.U. n. 169 del 23 luglio 2014).

Le quote di spettanza di ciascun Comune sono state determinate tenendo conto dei gettiti standard ed effettivi dell’Imu e della Tasi.

In apertura della Nota, il Mef ha ricordato che l’art. 1 del Dl. n. 16/41 ha:

1. modificato la precedente versione del comma 731 della “Legge di stabilità 2014” che prevedeva un contributo di Euro 500 milioni per finanziare la previsione da parte dei Comuni di detrazioni dalla Tasi a favore dell’abitazione principale;

2. previsto che, nella determinazione delle aliquote Tasi, possano essere superati i limiti stabiliti dal comma 677 della “Legge di stabilità” per i quali la somma delle aliquote Tasi e Imu, per ciascuna tipologia di immobile, è determinata in misura non superiore all’aliquota del 10,6 per mille e l’aliquota Tasi è stabilita per il 2014 al massimo pari al 2,5 per mille. Per quest’ultima è previsto un ulteriore incremento, per un ammontare complessivamentenon superiore allo 0,8 per mille, a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate, detrazioni d’imposta o altre misure tali da generare effetti sul carico Tasi equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con riferimento all’Imurelativamente alla stessa tipologia di immobili.

Tali disposizioni mirano a garantire, da un lato, entrate per i Comuni analoghe a quelle ottenute nell’ambito del precedente assetto della tassazione immobiliare locale, e dall’altro, consentono di favorire l’introduzione di detrazioni Tasi sull’abitazione principale, lasciate all’autonomia comunale, contrariamente a quanto avveniva nel regime Imu.