Nei giorni scorsi è stato reso noto il contenuto della Lettera che il Presidente dell’Anac e il Presidente dell’Autorità Garante per la privacy hanno trasmesso al Ministro per la Semplificazione e la P.A.
Nel Documento vengono evidenziate alcune criticità connesse all’applicazione degli obblighi di pubblicità di cui al Dlgs. n. 33/13, via via segnalate da vari soggetti alle 2 Autorità.
Gli obblighi di pubblicità di cui al richiamato Dlgs. n. 33/13 si applicano indistintamente e con le stesse modalità e i medesimi contenuti ad Enti e realtà profondamente diversi tra loro, senza tenere conto del grado di esposizione al rischio di corruzione di ciascuno, e della gestione delle risorse pubbliche eventualmente assegnate.
Secondo i Presidenti delle 2 Autorità, nel regolare così, in modo identico, situazioni diverse, tali norme rischiano di pregiudicare la ragionevolezza complessiva della disciplina in materia di trasparenza, che risulta invece essenziale per conseguire il buon andamento e la democraticità dell’azione amministrativa, e contrastano l’esigenza di consentire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, perseguita dallo Dl. n. 33/13.
A parere dei due Presidenti, le limitazioni della riservatezza che tali obblighi di pubblicità comportano in alcuni casi risulterebbero irragionevoli e pertanto andrebbero rivisti. Il Decreto correttivo previsto dall’art. 6, del Ddl. n. AS 1577 potrebbe costituire l’occasione giusta per rivedere l’ambito soggettivo di applicazione degli obblighi di pubblicità, il loro oggetto, nonché le modalità di assolvimento degli oneri informativi previsti, per i quali non sempre la pubblicazione in rete è garanzia di reale informazione e trasparenza. La Lettera suggerisce di valutare la possibilità di sostituire taluni degli obblighi di pubblicità integrale con forme di pubblicazione riassuntive e riepilogative, ferma restando l’estensibilità dei relativi documenti, anche in forma completa, a chi ne faccia richiesta.
A parere dei 2 Presidenti, alla luce delle conseguenze sanzionatorie previste in capo al Dirigente o al Responsabile per la trasparenza, una rivisitazione organica della disciplina vigente nel suo complesso risulterebbe utile ed opportuna, anche al fine di chiarire quell’enorme quantità di dubbi che via via sono stati sollevati, probabilmente generati dall’incessante e rapida evoluzione normativa in materia e dalla conseguente incertezza interpretativa.