Col parere reso il 25 marzo 2021, il Garante per la protezione dei dati personali ha bocciato il sistema di riconoscimento facciale elaborato dal Ministero dell’Interno, chiamato “Sari Real Time”[1][1]. Tutto il ragionamento poggia sulla sussistenza di un’idonea base giuridica, in grado di giustificare il trattamento dei dati biometrici[2][2].
Il sistema predisposto dal Ministero è una sorta di cugino del precedente “Sari Enterprise”, una banca dati di immagini facciali da scandagliare, per finalità di indagine, da parte delle forze dell’ordine[3][3]. Tuttavia, “Sari Real Time”, allo stato non ancora
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Endnotes:
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