“Anticorruzione”: per l’Anac molti i limiti delle norme vigenti, sospesi i controlli sulle partecipate fino alla costituzione di un Tavolo ad hoc

L’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac, ex Civit) ha predisposto e trasmesso al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione un Documento relativo ai “Problemi aperti in materia di prevenzione della Corruzione, Trasparenza e Performance e proposte di semplificazione”. Il testo, datato 15 aprile 2014, è stato reso noto sul sito web istituzionale dell’Authority.

Tra i nodi verso i quali l’Anac ha puntato il dito, segnaliamo quanto segue.

Le competenze. Il primo punto, sostanzialmente autoreferenziale, su cui l’Autorità ha posto l’accento è relativo al trasferimento dall’Autorità stessa (all’epoca Civit) al Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione delle funzioni consultive relative al Dlgs. n. 39/13, disposto dall’art. 16, comma 3, del Dlgs. n. 39/13, come modificato dal Dl. n. 69/13 (c.d. “Decreto del fare”), convertito con modificazioni dalla Legge n. 98/13. Questo avrebbe generato, secondo l’Anac, considerevoli ritardi. “Numerose questioni sollevate da Pubbliche Amministrazioni ed Enti in ordine all’applicazione dell’art. 3 in tema di inconferibilità di incarichi in caso di condanna per reati contro la Pubblica Amministrazione – si legge – sono in attesa da tempo di essere risolte con Direttive o Circolari del Ministro”.

Asimmetria” dell’incompatibilità ai vari livelli. La seconda questione, sempre relativa al Dlgs. n. 39/13, riguarda “l’asimmetria tra le situazioni di inconferibilità e incompatibilità previste per i Dirigenti statali e quelli di Amministrazioni regionali e locali e di Società in controllo pubblico presenti nel Dlgs. n. 39/13. Inoltre, va segnalato il diverso ambito di applicazione della disciplina del Dlgs. n. 39/13 al Presidente e ai Componenti dei Consigli di amministrazione degli Enti e delle Società privi di deleghe rispetto a quanto previsto dal Dlgs. n. 33/13”.

Mancanza di chiarezza in materia di Società partecipate. Con il terzo punto l’attenzione del Ministero è poi richiamata sull’applicazione della normativa in materia di Trasparenza e prevenzione della Corruzione alle Società partecipate da Pubbliche Amministrazioni o in controllo pubblico, tema al quale il citato Ministero ha dedicato proprio di recente una Circolare (la n. 1/14). Secondo l’Autorità, ad oggi i confini dell’applicabilità della Legge n. 190/12 (c.d. “Legge Anticorruzione”) non sono ancora stati chiariti. Alcuni aspetti della Circolare n.1/14 desterebbero preoccupazione, secondo l’Anac, perché “forniscono un’interpretazione che limita l’ambito soggettivo di applicazione delle norme sulla Trasparenza a un Settore che, come testimoniato anche da recenti fatti di cronaca, dovrebbe essere, invece, oggetto di particolare attenzione nelle politiche di prevenzione. Alcuni di questi contenuti offrono interpretazioni difformi rispetto a posizioni già espresse dell’Autorità che sarebbe necessario approfondire in un apposito tavolo tecnico”. Le incertezze e le incongruenze tra le disposizioni dettate dal Documento di prassi e precedenti pronunciamenti dell’Anac stessa, sono tali da aver portato l’Autorità alla decisione di sospendere, “nelle more della costituzione del tavolo tecnico”, i riscontri e i controlli sull’assolvimento degli obblighi di Trasparenza da parte delle Società partecipate al fine di non ingenerare ulteriori incertezze applicative.

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