Una Notizia, pubblicata in data 26 novembre 2025 sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, rende nota la rimodulazione della dotazione “Pnrr” per le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), una scelta del Governo nell’ambito della revisione complessiva del “Piano”, assunta per scongiurare il rischio di perdere una parte dei fondi europei.
L’importo iniziale di 2,2 miliardi era stato definito nel 2021 sulla base di simulazioni che ipotizzavano un sostegno interamente erogato sotto forma di prestiti a tasso zero fino al 100% dei costi ammissibili, una modalità poco conciliabile con la reale dinamica attuativa e con le effettive esigenze finanziarie delle potenziali iniziative progettuali Cer.
Con la modifica “Pnrr” operata nel 2023 è stato possibile trasformare la tipologia di sostegno da prestiti a contributi a fondo perduto. Tale variazione, per garantire il rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato, come stabilito dalla decisione della Commissione Europea, non poteva superare l’intensità massima del 40% dei costi ammissibili. A parità di obiettivi sulle Cer, il fabbisogno reale di risorse “Pnrr” risultava quindi molto inferiore.
Le domande finora presentate, che saranno ora sottoposte ad istruttoria tecnica, risultano coerenti con il nuovo budget, tenendo conto anche della fisiologica riduzione (circa 10–15%) tra Progetti presentati e Progetti effettivamente ammessi a finanziamento.
Il Mase rammenta che, al 20 novembre 2025, l’obiettivo originario “Pnrr” di nuova capacità di generazione elettrica da Fer pari ad almeno 1.730 MW, in base ai dati forniti dal Gse, è stato superato con oltre 1,759 MW, considerando il valore cumulato delle Istanze progettuali presentate. Un obiettivo raggiunto anche grazie alla recente modifica normativa che ha ampliato la platea dei probabili beneficiari ai Comuni fino a 50.000 abitanti.
La riduzione della dotazione deve essere letta come un necessario riallineamento responsabile alle esigenze reali e alle stringenti scadenze del “Pnrr”, che ha consentito di riassegnare risorse in eccesso ad altri interventi oggi più bisognosi, evitando il rischio di “reversal” e tagli finanziari a chiusura del “Piano”. La misura Cer resta pienamente operativa e viene inoltre rafforzata dalla costituzione di una facility dedicata presso il Gse.
Il Ministero infine si farà parte attiva nel ricercare ulteriori risorse alle Cer, in caso di fabbisogno, sia attraverso l’eventuale rifinanziamento della Misura, sia tramite il ricorso ad altri Piani di investimento nazionali o europei.
Eventuali Progetti che dovessero risultare ammissibili ma non immediatamente finanziabili nell’ambito dell’attuale dotazione potranno essere oggetto di prioritario monitoraggio, in modo da intercettare nuove risorse non appena disponibili. L’autoconsumo e le Comunità energetiche rinnovabili sono istituti innovativi che richiedono comprensione ed implementazione.
In sintesi, la riduzione della dotazione “Pnrr” per le Cer non rappresenta un passo indietro, ma un’operazione di responsabilità e buon governo: le risorse sono state riallineate al fabbisogno effettivo della misura, senza rischi di perdita finanziaria nella fase conclusiva del “Pnrr”, salvaguardando gli obiettivi sulle Cer e, allo stesso tempo, mettendo in sicurezza l’intero “Pnrr” e il suo complesso di interventi a beneficio di famiglie, imprese e territori. Sarà possibile presentare domanda per accedere ai fondi “Pnrr” dedicati alle Comunità energetiche rinnovabili fino al 30 novembre 2025.




