A Forum Civica il dialogo tra partecipazione e governance
Camaldoli, 17 ottobre 2025
Un dialogo aperto tra istituzioni e cittadini per riscoprire la partecipazione come fondamento del bene comune. Questo il tema al centro della tavola rotonda “Istituzioni e società: alleati nella costruzione del bene comune”, che ha animato la seconda giornata di Forum Civica 2025, in corso al Monastero di Camaldoli.
Il confronto – moderato dal team scientifico della Florence School of Transnational Governance dello European University Institute – ha messo in luce come la crisi di fiducia nelle istituzioni possa essere affrontata solo ricostruendo spazi di ascolto, collaborazione e corresponsabilità.
Antonella Valmorbida, Segretario generale di ALDA – Associazione Europea per la Democrazia Locale, ha portato l’esperienza delle reti di democrazia locale nate nel solco dei programmi del Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea, sottolineando il valore della cooperazione territoriale come strumento di costruzione del bene comune. Nel corso del suo intervento, ha evidenziato che le democrazie si rafforzano solo se sanno fare rete. Le alleanze tra enti locali, cittadini e organizzazioni della società civile sono oggi il laboratorio più concreto di Europa, perché nascono dai territori e producono fiducia reciproca. «La democrazia locale – ha sottolineato – significa lavorare su due pilastri: la forza e le competenze delle autonomie locali e la rappresentatività della società civile. Quando questi due attori riescono a collaborare in modo strutturato, la vita dei cittadini migliora: cresce la coesione sociale, aumentano le risorse e si rafforza il senso di appartenenza alla comunità».
Valmorbida ha quindi evidenziato la necessità di rafforzare competenze e risorse dei Comuni, che rischiano altrimenti di restare “scatole vuote” incapaci di incidere sulle dinamiche territoriali: «Vogliamo più capacità amministrativa e più strumenti per i Comuni, perché sono il primo presidio della democrazia. Dove esistono autonomie locali forti e cittadini organizzati, la governance è più efficace e la democrazia è più solida».
Giovanni Allegretti, ricercatore senior e direttore dell’Osservatorio delle Pratiche Partecipative dell’Università di Coimbra, ha richiamato la necessità di valorizzare le esperienze di partecipazione nate “dal basso” e di restituire centralità alle comunità locali come luoghi di innovazione democratica:
«Nel Sud del mondo la partecipazione è una necessità, non un orpello – ha spiegato –. In America Latina la democrazia partecipativa è scritta nelle Costituzioni come garanzia dei diritti. Anche in Europa, oggi, dobbiamo imparare a partire dagli esclusi e costruire processi che nascano dall’ascolto e dal tempo, non da ricette precostituite».
Raccontando alcune esperienze maturate in contesti rurali tra Portogallo e Spagna, Allegretti ha sottolineato come la fiducia si costruisca solo ribaltando il rapporto tra esperti e cittadini: «Le persone chiedono di essere ascoltate, non istruite. Solo così la partecipazione diventa reale e genera reti che possono dialogare anche con le istituzioni europee».
Sul versante giuridico e istituzionale, Nicoletta Parisi, vicepresidente del Movimento Europeo Italia e professoressa ordinaria di Diritto internazionale all’Università di Catania, ha offerto una lettura europea della collaborazione tra amministrazioni e cittadini:
«La crisi che viviamo è anche un’opportunità – ha affermato –. La pandemia ha mostrato come l’Unione Europea possa agire in modo efficace solo con il coinvolgimento dei livelli locali. La burocrazia, nazionale o europea, non va demonizzata: è uno strumento di garanzia che deve servire l’efficacia e l’integrità dell’azione pubblica».
Parisi ha poi richiamato l’articolo 118 della Costituzione, che afferma il principio di collaborazione tra amministrazione e cittadini nella cura dell’interesse generale:
«Il perseguimento del bene pubblico non è monopolio delle istituzioni – ha ricordato – ma si costruisce insieme ai cittadini, nella fiducia reciproca. L’integrità amministrativa è la condizione perché la partecipazione funzioni: la legalità da sola non basta».
La tavola rotonda ha evidenziato come il rilancio democratico debba passare attraverso alleanze concrete tra istituzioni e società civile, capaci di tradurre i principi costituzionali di partecipazione e sussidiarietà in pratiche quotidiane di co-progettazione, fiducia e responsabilità condivisa.
L’incontro si è svolto nell’ambito di Forum Civica 2025 – Coltivare la democrazia. Uno sguardo al futuro delle nostre istituzioni, organizzata dalla Fondazione Next Generation EuroPA con il supporto scientifico della Florence School of Transnational Governance dello European University Institute.
Il Forum è patrocinato dal Parlamento europeo, dal Ministero per la Pubblica Amministrazione, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Arezzo, dal Comune di Poppi, dalla Camera di commercio di Arezzo-Siena, dalla Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Arezzo, dal Monastero di Camaldoli e dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Partner: Centro Studi Enti Locali.
Main sponsor: Deda Value.
Sponsor: Graziella Green Power e Fondo Conoscenza.
Supporter: Centro Studi Enti Locali Academy, Addenda Auditing & Consulting, Sapra, Associazione Seme, Plurimpresa, RisKo P.A., Banca di Anghiari e Stia, Audit2019, Marco Lamine e Loggia dei Medici.
Media partner: Ansa.