Il testo del quesito:
“Al fine di dare attuazione ad un determinato progetto, c’è la necessità di procedere all’esproprio di un’area considerata ‘suscettibile di utilizzazione edificatoria’ (nell’area verrà realizzato un parcheggio scambiatore) di proprietà di una Società a responsabilità limitata.
Si chiede ai fini fiscali se la Società dovrà emettere fattura (ed a quale aliquota Iva) e la ritenuta d’acconto”.
La risposta dei ns. esperti.
In merito al quesito postoci, ai sensi dell’art. 13, comma 2, lett. a), del Dpr. n. 633/72, per quanto riguarda le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate per atto di pubblica autorità (tra cui gli espropri), la base imponibile è costituita dall’indennizzo effettivamente corrisposto o dal prezzo di aggiudicazione.
Gli atti di esproprio di terreni edificabili (e comunque di qualsiasi altro bene mobile o immobile) ai fini Iva sono da considerarsi cessioni di beni, ai sensi dell’art. 2, comma 1, del citato Decreto, e l’indennità ne rappresenta il corrispettivo. Di conseguenza, come chiarito anche dalla Risoluzione Mef. n. 344477/84, ove sussistono gli altri requisiti (soggettivo ed oggettivo), tali atti sono da assoggettare ad Iva.
Per cui, se l’espropriato è una Società commerciale, il corrispettivo deve essere assoggettato ad Iva ad aliquota ordinaria 22%, vista la presunzione legale di esercizio di impresa commerciale prevista dall’art. 4, comma 2, n. 1, del Dpr. n. 633/72, per le Società. Non deve invece applicarsi alcuna ritenuta non essendo l’espropriato un soggetto che non esercita attività commerciali: in tal caso, i soggetti percepirebbero redditi diversi di cui all’art. 67, comma 1, lett. b), del Tuir, come modificato dall’art. 11, comma 1, lett. f), della Legge n. 413/91 – ai sensi dei successivi commi 5 e 7 di tale ultima norma.
Per completezza, ricordiamo che la Società dovrà di conseguenza emettere fattura elettronica in “split payment”.
di Francesco Vegni