A Forum Civica una riflessione su innovazione e dimensione etica nella P.A.
Camaldoli, 17 ottobre 2025
L’impatto delle tecnologie sull’esercizio dei diritti, il ruolo delle amministrazioni pubbliche nella transizione digitale e la necessità di costruire fiducia tra istituzioni e cittadini: questi i temi affrontati nel corso della tavola rotonda “Digitale e democrazia: infrastrutture, diritti e partecipazione”, che ha concluso la terza giornata di Forum Civica 2025, in corso al Monastero di Camaldoli.
L’incontro ha approfondito come il digitale possa diventare un’infrastruttura di democrazia, capace di unire trasparenza, inclusione e partecipazione, a partire dalle esperienze delle amministrazioni locali e dalle più recenti politiche europee.
Ad aprire i lavori è stato Andrea Gaiba, Programme Manager della Florence School of Transnational Governance dell’European University Institute, che ha proposto una riflessione sul rapporto tra tecnologia e partecipazione democratica: «Le nuove tecnologie permettono di connettere dimensioni locali, nazionali ed europee – ha spiegato – e offrono la possibilità di costruire nuovi spazi di deliberazione pubblica. Le piattaforme digitali devono essere strumenti di inclusione e co-creazione, non semplici meccanismi di aggregazione del consenso».
Gaiba ha citato alcune sperimentazioni europee di partecipazione digitale basate su intelligenza artificiale, come la piattaforma EUSAiR, sottolineando che «l’innovazione tecnologica può sostenere la partecipazione se resta ancorata ai principi di trasparenza e pluralismo, e se aiuta i cittadini a capire come le politiche vengono costruite».
Elio Gullo, dirigente dell’Ufficio per la semplificazione e la digitalizzazione del Ministero per la Pubblica Amministrazione, ha richiamato la necessità di affiancare all’innovazione tecnologica un investimento strutturale sulle competenze: «Non basta fornire infrastrutture digitali – ha detto –. Servono persone preparate, capaci di tradurre gli strumenti in servizi. Dove arrivano competenze e collaborazione, la macchina pubblica funziona».
Gullo ha poi insistito sulla necessità di una digitalizzazione invisibile, che renda i servizi più semplici e accessibili: «Il digitale migliore è quello che non si vede. La semplicità è la vera forma di equità amministrativa».
Antonella Fancello, docente ed esperta di trasformazione digitale (ANCI, Formez PA, AgID), ha posto l’accento sul ritardo culturale del Paese e sull’urgenza di promuovere una vera educazione digitale: «Abbiamo infrastrutture di qualità, ma mancano cittadini consapevoli. Il digital divide oggi non è tecnico, è formativo. Il Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale introduce l’obbligo di AI literacy: significa che ogni cittadino deve sapere, almeno in termini di base, come funzionano gli algoritmi che influenzano la vita quotidiana».
Fancello ha citato l’esperienza della città di Barcellona come esempio virtuoso di democrazia digitale: «Lì i cittadini partecipano alla selezione dei dati che alimentano gli algoritmi pubblici. È un modo concreto per costruire fiducia e trasparenza».
Dal punto di vista operativo, Cristina Michetelli, delegata al Bilancio e Patrimonio della Città Metropolitana di Roma Capitale e consigliera dell’Assemblea Capitolina, ha illustrato come l’intelligenza artificiale venga già utilizzata in molte amministrazioni locali: «A Roma stiamo sperimentando sistemi di monitoraggio per la mobilità, il traffico e la gestione dei servizi pubblici. L’innovazione tecnologica può migliorare la vita dei cittadini, ma resta decisiva la competenza delle persone che la gestiscono».
Michetelli ha poi richiamato il valore del PNRR come leva di trasformazione: «Il Piano ci ha insegnato a lavorare per obiettivi e tempi certi, ma serve continuità: il cambiamento non può fermarsi con la fine dei fondi europei».
A chiudere la tavola rotonda è stata Emiliana De Blasio, professoressa di Sociologia della comunicazione e delegata del Rettore per la Diversità, l’Inclusione e la Sostenibilità della LUISS Guido Carli, che ha evidenziato il nesso tra trasparenza e fiducia democratica: «La trasparenza non è solo pubblicare dati, ma renderli comprensibili. È la condizione per costruire un linguaggio comune tra istituzioni e cittadini».
La tavola rotonda si è inserita nel programma di Forum Civica 2025 – Coltivare la democrazia. Uno sguardo al futuro delle nostre istituzioni, organizzata dalla Fondazione Next Generation EuroPA con il supporto scientifico della Florence School of Transnational Governance dello European University Institute.
L’incontro si è svolto nell’ambito di Forum Civica 2025 – Coltivare la democrazia. Uno sguardo al futuro delle nostre istituzioni, organizzata dalla Fondazione Next Generation EuroPA con il supporto scientifico della Florence School of Transnational Governance dello European University Institute.
Il Forum è patrocinato dal Parlamento europeo, dal Ministero per la Pubblica Amministrazione, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Arezzo, dal Comune di Poppi, dalla Camera di commercio di Arezzo-Siena, dalla Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Arezzo, dal Monastero di Camaldoli e dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Partner: Centro Studi Enti Locali.
Main sponsor: Deda Value.
Sponsor: Graziella Green Power e Fondo Conoscenza.
Supporter: Centro Studi Enti Locali Academy, Addenda Auditing & Consulting, Sapra, Associazione Seme, Plurimpresa, RisKo P.A., Banca di Anghiari e Stia, Audit2019, Marco Lamine e Loggia dei Medici.
Media partner: Ansa.