Intimidazioni amministratori locali: 628 episodi e 459 enti coinvolti

Fenomeno in crescita soprattutto al Nord, a Torino il record di episodi

Nel 2024 gli atti intimidatori contro amministratori locali e danneggiamenti a beni comunali sono tornati a crescere: le segnalazioni rilevate in 459 comuni sono 628, con un aumento di 97 casi rispetto al 2023, quando se ne erano registrati 531. Ma è soprattutto la distribuzione geografica a riservare la sorpresa: dell’incremento nazionale, ben 67 episodi – poco meno del 70 % – si concentrano nelle regioni del Nord Italia, una quota che apre il varco al sospetto di uno spostamento del fenomeno dalle aree tradizionalmente più colpite verso territori fino ad oggi meno interessati.

Al Nord si è infatti passati da 182 a 249 episodi, a fronte di un incremento di 67 casi. Il fondo statale attribuito a quest’area sale a quasi 2,4 milioni di euro, in crescita di oltre 300.000 euro rispetto al 2023. Al Centro si registra un aumento più contenuto (da 43 a 59 episodi), mentre il Sud e le Isole – pur rappresentando ancora il maggior numero assoluto di casi – mostrano un incremento limitato a 14 episodi l’anno (da 306 a 320) e un fondo che scende a circa 2,7 milioni di euro.

Se nel 2022 molte delle operazioni intimidatorie e dei danneggiamenti erano concentrati nelle regioni meridionali, il 2024 sembra dunque indicare un potenziale futuro cambio di scenario: il Nord assorbe il grosso della crescita del fenomeno. Questo potrebbe essere riflettere l’intensificarsi di tensioni legate alla gestione amministrativa locale anche in territori tradizionalmente considerati più “sicuri”. Caso emblematico Torino, che detiene il maggior numero di atti intimidatori censiti nel 2024 dal Ministero dell’Interno, 18, che le sono valsi fondi compensativi pari a 227.561 euro. Alla Capitale è andata una somma ancora più ingente: quasi 454mila euro, correlati a nove episodi di intimidazione.

RegioneN. episodi 2023N. episodi 2024Diff. N. episodiFondo 2023Fondo 2024Diff. FondoN. enti 2023N. enti 2024
Centro435916894.574 €832.491 €-62.083 €3638
Nord182249672.083.437 €2.389.403 €305.966 €125176
Sud e Isole306320143.021.989 €2.778.106 €-243.883 €230245
Totale complessivo531628976.000.000 €6.000.000 €0 €391459

Il numero degli enti pubblici

Parallelamente all’aumento degli episodi, cresce anche il numero delle amministrazioni interessate da atti intimidatori o danneggiamenti. Nel passaggio dal 2023 al 2024 si passa da 391 a 459 enti coinvolti, con un incremento vicino al 18%. Anche in questo caso la dinamica territoriale è tutt’altro che uniforme.

Nel Nord si registra il balzo più marcato: gli enti interessati diventano 176, contro i 125 dell’anno precedente, in linea con il forte aumento degli episodi. Lombardia, Liguria e Friuli-Venezia Giulia registrano le crescite più evidenti, con un allargamento significativo del numero dei Comuni colpiti.

Il Centro mostra una crescita contenuta, da 36 a 38 enti, mentre nel Sud e nelle Isole il numero delle amministrazioni coinvolte passa da 230 a 245, confermando un impatto ancora elevato, seppure meno dinamico rispetto alle regioni settentrionali. In particolare, Puglia e Calabria evidenziano incrementi consistenti, mentre Sicilia e Sardegna restano su livelli alti ma sostanzialmente stabili.

Nel complesso, il 2024 evidenzia un ampliamento della platea istituzionale raggiunta dagli atti intimidatori, con una geografia del fenomeno che sembra spostarsi gradualmente verso le regioni settentrionali. Questo richiede un adeguamento delle misure di prevenzione anche nelle aree che fino a oggi risultavano meno coinvolte.

Le regioni più e meno esposte al fenomeno

Il confronto con gli anni precedenti conferma un quadro articolato. Le regioni storicamente più esposte – Sicilia, Puglia, Calabria e Campania – continuano a registrare numeri importanti, seppure non sempre in crescita. Nel 2024, ad esempio, Sicilia e Campania mostrano una lieve riduzione degli episodi, mentre Puglia e Calabria segnano incrementi significativi (nell’ordine, +20 e + 6 enti coinvolti), consolidando la loro posizione tra i territori più colpiti.

All’opposto, alcune regioni restano relativamente meno esposte: Molise, Umbria, Trentino-Alto Adige e Basilicata continuano a presentare numeri contenuti, pur con tendenze diverse tra loro. Il Molise, ad esempio, pur muovendo da valori minimi, ha visto un aumento degli enti colpiti (da 1 a 5). Altre realtà, come l’Abruzzo e la Sardegna, registrano una riduzione degli episodi, in controtendenza rispetto al quadro nazionale.

Nel complesso, il 2024 restituisce l’immagine di un fenomeno che non solo cresce nei numeri complessivi, ma cambia geografia: al tradizionale baricentro meridionale si affianca ora una crescente esposizione del Nord, con regioni come Lombardia, Liguria e Friuli-Venezia Giulia che mostrano incrementi ben superiori alla media nazionale.

RegioneN. episodi 2023N. episodi 2024Diff. N. episodiFondo 2024Fondo 2023Diff. FondoN. enti coinvolti 2023N. enti coinvolti 2024
Abruzzo1914-5102.185 €187.848 €85.663 €138
Basilicata812495.656 €67.993 €-27.663 €510
Calabria51576419.707 €426.340 €6.633 €3743
Campania6152-9578.714 €688.230 €109.516 €4541
Emilia Romagna17214254.238 €234.940 €-19.298 €1115
Friuli Venezia Giulia7114121.896 €56.167 €-65.729 €510
Lazio144127682.367 €564.960 €-117.407 €1422
Liguria142713185.454 €109.003 €-76.450 €1319
Lombardia517423753.323 €681.510 €-71.813 €3753
Marche12142109.124 €96.307 €-12.818 €912
Molise15436.196 €7.063 €-29.133 €15
Piemonte38424390.589 €434.690 €44.101 €2222
Puglia518534718.989 €509.271 €-209.718 €4060
Sardegna4126-15196.485 €349.744 €153.259 €3223
Sicilia7469-5630.174 €785.499 €155.325 €5755
Toscana14195201.123 €195.435 €-5.688 €1112
Trentino Alto Adige12120145.070 €155.105 €10.035 €79
Umbria34141.000 €37.873 €-3.127 €24
Veneto43430337.710 €412.022 €74.312 €3036
Totale complessivo531628976.000.000 €6.000.000 €0 €391459