Camaldoli, 16 ottobre 2025
Un confronto aperto tra istituzioni, mondo accademico e società civile sulle minacce alla vitalità democratica e sulle risposte possibili: è il cuore della tavola rotonda “Democrazia sotto pressione: istituzioni pubbliche e nuove sfide”, che ha animato la mattinata di Forum Civica 2025, in corso al Monastero di Camaldoli.
L’incontro ha affrontato il tema del futuro della democrazia alla luce delle trasformazioni economiche, sociali e istituzionali che attraversano l’Europa e l’Italia, ponendo al centro il ruolo della Pubblica Amministrazione come presidio di partecipazione, fiducia e trasparenza. Ad aprire il dibattito è stato Antonio Campati, ricercatore di Filosofia politica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha richiamato la necessità di “coltivare” la democrazia come bene fragile e non scontato: «La democrazia non è un terreno che possiamo lasciare incolto – ha affermato – ci siamo illusi che, una volta conquistata, sarebbe stata un percorso inevitabile. La storia ci ha insegnato che non è così: la democrazia va coltivata, e il crescente astensionismo ne è un segnale d’allarme».
Jonathan Kamkhaji, Research Fellow alla Florence School of Transnational Governance dell’EUI, ha sottolineato come la disaffezione delle giovani generazioni sia legata anche a questioni economiche e di mancata giustizia intergenerazionale: «Ogni decisione economica presa oggi ha effetti che si riproducono nel tempo – ha ricordato – e troppo spesso le scelte pubbliche hanno favorito le generazioni presenti a discapito di quelle future».
Sul tema è intervenuto anche Francesco Rossi Salvemini, Consigliere economico presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che ha richiamato il ruolo delle istituzioni europee come correttivo ai limiti dell’agire politico: «Il debito pubblico permette di mettersi d’accordo molto facilmente. Quelli che si siedono al tavolo delle decisioni e poi vanno a votare sono sempre le generazioni presenti ed è sempre facile mettersi d’accordo dando lo svantaggio all’assente, ovvero quelle future. Le istituzioni europee fungono da correttivo perché portano al tavolo delle decisioni anche chi ancora non c’è e costringono a difendere anche gli interessi di chi non c’è ancora”.
In merito alle politiche pubbliche italiane, Raffaele Varriale, dirigente dell’Ufficio IX dell’Ispettorato generale per la Finanza delle Pubbliche Amministrazioni (Ragioneria Generale dello Stato), ha posto l’accento sulla collaborazione con gli enti territoriali e sulle difficoltà del legislatore nel conciliare vincoli finanziari e nuovi scenari emergenziali: «Il rapporto con Regioni ed enti locali è sempre più costruttivo – ha detto – ma le sfide legate a crisi idrogeologiche, inflazione e mutamenti geopolitici rendono complesso garantire equilibrio e tempestività nelle decisioni pubbliche relative all’allocamento ottimale delle risorse».
La tavola rotonda si inserisce nel programma di Forum Civica 2025 – Coltivare la democrazia. Uno sguardo al futuro delle nostre istituzioni, organizzata dalla Fondazione Next Generation EuroPA con il supporto scientifico della Florence School of Transnational Governance dello European University Institute.
Il Forum è patrocinato dal Parlamento europeo, dal Ministero per la Pubblica Amministrazione, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Arezzo, dal Comune di Poppi, dalla Camera di commercio di Arezzo-Siena, dalla Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Arezzo, dal Monastero di Camaldoli e dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Partner: Centro Studi Enti Locali.
Main sponsor: Deda Value.
Sponsor: Graziella Green Power e Fondo Conoscenza.
Supporter: Centro Studi Enti Locali Academy, Addenda Auditing & Consulting, Sapra, Associazione Seme, Plurimpresa, RisKo P.A., Banca di Anghiari e Stia, Audit2019, Marco Lamine e Loggia dei Medici.
Media partner: Ansa.



