Palermo, 10 aprile 2025 – Le nuove regole che si stanno delineando sul fronte della riforma della contabilità pubblica sono state al centro del convegno “Accrual: un nuovo orizzonte per la Pubblica Amministrazione”, tenutosi nel pomeriggio del 10 aprile a Palermo con il patrocinio della Città metropolitana di Palermo, Anci Sicilia, Ordine degli avvocati di Palermo, Camera Avvocati tributaristi di Palermo e Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Palermo.
L’evento, organizzato nell’ambito di “Accrual PA”, il progetto di formazione gratuita per gli enti pubblici dell’Università di Pisa, Asfel, Centro Studi Enti Locali e Deda Value, ha rappresentato un’occasione di confronto tra esperti, amministratori e professionisti del settore per approfondire le opportunità e le sfide legate all’adozione del nuovo modello contabile. L’introduzione dei nuovi principi contabili rappresenta una delle riforme abilitanti del PNRR. L’incontro ha riscosso grande interesse tra le figure di vertice delle più importanti amministrazioni pubbliche dell’area. Hanno infatti preso parte ai lavori, tra gli altri, il Dirigente della Regione Siciliana Maurizio Varia, il Segretario generale e il Dirigente finanziario della Città metropolitana di Palermo e cinque rappresentanti del Comune di Bagheria.
Riccardo Compagnino, esperto di finanza locale che ha moderato il panel, ha definito questa riforma come “fondante della nuova P.A. italiana, anche se pochi lo hanno percepito. Pochi sanno – ha spiegato l’economista – che con Accrual si definisce un set informativo, di cui i cittadini faticano a capire l’utilità e che è difficile da capire anche per gli addetti ai lavori e oscuro per chi non lo è ma rappresenta la traduzione numerica del patrimonio pubblico. Questo presenta enormi difficoltà, non solo tecniche ma anche culturali e di pensiero”.
Difficoltà a cui hanno dato voce anche Raimondo Liotta, Segretario generale Comune di Palermo e Paolo Amenta, Presidente Anci Sicilia, che ha evidenziato che così come “siamo indietro sul fronte degli investimenti PNRR, la stessa cosa sta accadendo su quello delle riforme. Aumentano le procedure, le difficoltà e non ci chiediamo mai se ci sono abbastanza riforme umane e le competenze per recepire queste riforme. Nessuno si è posto il problema di capire se il percorso dell’armonizzazione dei bilanci prevista dal Dlgs. n. 118 del 2011 in Sicilia è stato veramente completato e, ancora più grave, nessuno si è posto il problema di capire che, applicando il 118, in Sicilia si è creato uno squilibrio. Qualcuno fa finta di non capire che l’armonizzazione dei bilanci è legato alla ricchezza del territorio e che, se molti enti ancora oggi non riescono a chiudere il bilancio di previsione 2025 e il rendiconto 2023, è perché la Sicilia rappresenta in Europa secondo posto a livello di povertà e i nostri comuni non possono contare sulle addizionali Irpef di altri territori”.
Un tema, quello delle difficoltà finanziarie delle amministrazioni comunali siciliane, che è stato ripreso anche da Nicola Tonveronachi, AD di Centro Studi Enti Locali Spa, che – nel corso del suo intervento – ha dichiarato: “Il problema della salubrità finanziaria di questa regione va risolto con una legislazione non emergenziale ma strutturale. Ci vuole una convinta azione di consapevolezza nei confronti del Legislatore perché voglio che i miei amici siciliani si facciano trovare in piedi e pronti di fronte alle nuove sfide della contabilità Accrual”.
Tra i relatori che hanno animato la discussione anche Iacopo Cavallini, Professore di Economia aziendale presso l’Università di Pisa, che ha evidenziato come l’inquadramento della riforma Accrual tra quelle abilitanti del PNRR abbia di fatto reso impossibile una tempistica differente “così come quella di poter disporre di strumenti di facilitazioni da parte della Ragioneria generale dello Stato. La tabella di marcia dovrà quindi essere rispettata. Quello che vorrei affermare con chiarezza – ha detto il docente – è che, anche se è una versione ‘light’, l’Accrual comincia comunque oggi e il lavoro che è caduto addosso agli enti è un lavoro improbo. Si lavora oggi forse per uno stato patrimoniale che, al 1° gennaio 2026, abbia un minimo di senso”.
Angelo Cuva, Docente di Diritto Tributario Unipa, ha messo l’accento sul fatto che in molti Comuni manchino “ancora del tutto le informazioni relative a questo nuovo sistema che ha però scadenze ormai imminenti e che comporteranno conseguenze negative per chi non si adeguerà. In questo percorso complesso e difficile, riteniamo che i comuni debbano essere accompagnati. Per questo incontri come questi sono fondamentali”.