Con un Atto a firma del Presidente approvato dal Consiglio dell’Autorità il 30 luglio 2025, l’Anac è intervenuta nei confronti di un Comune siciliano, richiamandolo per la prassi – ritenuta irragionevole – di conferire l’incarico di Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza (Rpct) per periodi estremamente brevi e con frequenti sostituzioni.
Secondo l’Autorità, tali nomine a tempo ridotto, non sorrette da motivate esigenze organizzative, svuotano di contenuto il dettato normativo e gli orientamenti che riconoscono all’Rpct un ruolo strategico di presidio della legalità. Un incarico annuale o addirittura semestrale – sottolinea Anac – non consente di completare il ciclo di programmazione triennale, impedendo la piena attuazione delle misure di prevenzione e la valorizzazione delle competenze maturate dal Responsabile.
Nell’Atto, l’Autorità raccomanda all’Ente di conferire l’incarico al Segretario comunale o a un Dirigente interno, in linea con la disciplina vigente, assicurando una durata pari almeno ad un intero ciclo di programmazione, con la possibilità di una sola proroga.
La stabilità dell’incarico – ribadisce Anac – è condizione essenziale per garantire autonomia, continuità e autorevolezza nella funzione di controllo e prevenzione della corruzione.
L’Autorità ricorda infine che il Rpct non è un ruolo meramente formale, ma un presidio strategico, che richiede conoscenza approfondita dei processi amministrativi, capacità di analisi dei rischi e una visione di medio periodo. Nomine intermittenti e immotivate minano la credibilità e l’efficacia del sistema di prevenzione, oltre a esporre l’Amministrazione a rischi di elusione delle regole sulla trasparenza e sull’integrità pubblica.