Rivendicano il proprio ruolo chiave sia per quanto riguarda l’impostazione del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” che per la gestione dei Fondi Ue ad esso correlati. Accusano il precedente Esecutivo di non aver prestato sufficiente attenzione alle proprie istanze e chiedono, quindi, un immediato confronto con il nuovo Governo su questi temi. Si tratta delle Regioni che, rappresentate da Donatella Tesei, Presidente Regione Umbria e coordinatrice della Commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni, hanno preso parte, il 1° marzo 2021, ad una Audizione presso le Commissioni Bilancio e Politiche dell’Unione europea del Senato in relazione all’esame del Doc. XXVII, n. 18, “Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
“Le Regioni – si legge nella nota diffusa a margine dell’Audizione – intendono espletare il proprio ruolo istituzionale e trasformarsi in un volano per mandare avanti, unificare e semplificare sul territorio gli investimenti nell’ambito sempre di priorità condivise fra i livelli istituzionali. Vogliamo essere anche un punto di riferimento nella programmazione degli investimenti, perché siamo in grado non solo della messa a terra dei progetti ma di coniugare la loro specificità rispetto alle esigenze territoriali”.
Tra le argomentazioni portate a supporto di questa richiesta di centralità, la complessità del sistema di programmazione del Recovery ma anche il tema delle competenze: “Voglio anche ricordare – ha detto Tesei – che le Regioni hanno delle competenze esclusive e concorrenti assegnate dalla Costituzione in molti dei temi e settori toccati dalle risorse del Recovery. Non è quindi pensabile che siano prese decisioni senza neanche una preventiva discussione con il livello istituzionale competente su aspetti qualificanti come la dimensione territoriale e quella attuativa. E’ pertanto da chiarire quale deve essere il ruolo istituzionale delle Regioni e delle Autonomie locali in materia di Pnrr”. La Conferenza delle Regioni ha chiesto, con decisione, che si opti per metodo di lavoro diverso rispetto a quello adottato dall’Esecutivo a guida Giuseppe Conte, e che si viri verso “un disegno condiviso della governance, un confronto serrato su progettazioni, allocazioni territoriali e competenze istituzionali. Le nostre proposte sono sul tavolo da mesi, ma non abbiamo mai avuto interlocuzioni istituzionali”.
Sono state inoltre invocate una serie di riforme, prima tra tutte quella del “Codice dei contratti” che ad oggi prevederebbe un numero eccessivo di passaggi e autorizzazione e imbriglierebbe la capacità progettuale e di spesa del sistema delle Regioni e degli Enti Locali.
E’ stato inoltre messo l’accento sulla necessità di un “Piano di rafforzamento amministrativo nazionale con l’immissione di nuove forze fresche e di un Fondo rotativo per la progettazione, perché solo una progettazione anticipata e seria permette la messa a terra con celerità degli interventi”.
L’Audizione, svoltasi in videoconferenza con le Commissioni riunite 5°e 14°, fa seguito a quelle già svolte da altri soggetti istituzionali, i cui report sono consultabili cliccando sui link qui di seguito.
ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE (2462 Kb)
Confcommercio Imprese per l’Italia (722 Kb)
CONFESERCENTI (248 Kb)
ASSONIME (1758 Kb)
CNA (367 Kb)
CASARTIGIANI (863 Kb)
Banca europea per gli investimenti (2094 Kb)
Confartigianato imprese (422 Kb)
Confindustria (198 Kb)
CNEL (1661 Kb)
SVIMEZ (501 Kb)
ISTAT (1657 Kb)