Bilanci di previsione 2025: virtuosi otto comuni su dieci ma la Sicilia resta indietro, ferma a quota 32%

All’appello mancano i bilanci di 1.432 comuni, 900 dei quali sono dislocati nelle regioni del sud e nelle isole

Caso limite Agrigento: pervenuti al Mef solo tre preventivi su 43 (7% contro media nazionale dell’82%)


L’82% dei comuni italiani ha approvato il bilancio di previsione entro il 28 febbraio scorso, vale a dire entro la data fissata dal Ministero dell’Interno che ha concesso, con proprio Decreto, due mesi di proroga rispetto a quella che dovrebbe essere (ma non è mai) la scadenza perentoria per questo cruciale adempimento: il 31 dicembre dell’anno precedente a cui il bilancio è riferito. Il risultato complessivo, con più di otto comuni su dieci che hanno approvato e trasmesso il proprio previsionale nei tempi previsti, è in linea con quello dello scorso anno. Nel 2024 i comuni virtuosi erano stati infatti l’84% del totale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), allo scadere del termine fissato dal Viminale, mancano all’appello i bilanci di 1.432 comuni, 900 dei quali sono dislocati nelle regioni del sud e nelle isole, 377 in quelle settentrionali e 155 al centro Italia. Si conferma dunque l’esistenza di ampi divari interni al Paese che vede, da un lato, regioni come il Trentino Alto Adige (98% preventivi approvati), la Valle d’Aosta (97%), l’Emilia Romagna (95%), il Veneto e la Toscana (94%), dove il comune “ritardatario” è l’eccezione. Dall’altro, la persistenza di aree in cui i comuni che non programmano le proprie spese a tempo debito sono invece significativamente di più. Il caso limite è quello siciliano dove solo il 32% dei comuni ha approvato e trasmesso in tempo il proprio bilancio di previsione per il triennio 2025-2027. Ma ci sono anche altre aree in cui il numero degli enti che non riescono a centrare l’obiettivo in tempo è significativo. Al di sotto della media nazionale ci sono infatti anche le regioni: Calabria, in cui i comuni puntuali sono stati 212 su 404 (52%), Campania (344 su 550, pari al 63%), Lazio (279 su 378, vale a dire il 71%), Molise (98 su 136, 72%), Puglia e Abruzzo (entrambe 79%).

Al di sopra della media nazionale, invece, in aggiunta alle già citate Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, ci sono: Lombardia (92%), Marche (91%), Friuli Venezia Giulia (90%), Umbria (89%), Piemonte (88%), Basilicata (86%), Liguria (85%) e Sardegna (84%).

A livello aggregato, si osserva che, mentre al Nord, solo il 9% dei comuni non si è fatto trovare pronto con la programmazione a tempo debito, questa percentuale è cresciuta man mano che si scende giù nella Penisola, passando al 16% al Centro e al 35% nel Mezzogiorno. Se si restringe invece il campo d’analisi al piano provinciale, emergono differenze ancora più marcate. In cima alla “classifica” abbiamo aree come le province di Bolzano, Ferrara, Piacenza, Pistoia, Reggio Emilia e Siena che registrano il 100% di comuni virtuosi e in cui, quindi, ogni singolo comune ha approvato e trasmesso alla “Bdap” il proprio bilancio di previsione nei tempi previsti. A queste si contrappongono territori come l’agrigentino che spicca invece per arretratezza su questo fronte posto che solo tre comuni su 43 (il 7% del totale) ha approvato il preventivo 2025 in tempo. Siciliane anche le successive province più “problematiche”: Caltanissetta e Catania dove gli enti “puntuali” sono stati, nell’ordine, il 23% e 24%. Critiche anche le situazioni della provincia di Siracusa (33%), Palermo (37%), Messina (38%), Enna e Vibo Valentia (40%), Ragusa (42%), Trapani (44%) e Cosenza (49%).

Il commento

Seppure con una piccolissima flessione (-2% di comuni “puntuali”), l’analisi riferita all’approvazione dei bilanci di previsione per il triennio 2025-2027 ha confermato la positiva inversione di tendenza innescata dal Decreto Mef che, nel luglio del 2023, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili mettendo così fine a decenni in cui la prassi consolidata era stata il susseguirsi di proroghe su proroghe per accogliere le richieste degli enti locali. Questo meccanismo aveva portato al verificarsi di paradossi come quello dell’approvazione del bilancio di previsione 2013 che, decreto dopo decreto, scivolò fino a fine novembre, trasformando così di fatto l’adempimento in mera forma, dato che l’esercizio era praticamente concluso e più che “prevedere”, non si poteva far altro che “constatare” come le risorse a disposizione per quell’anno fossero state spese.

Spiace, di contro, constatare nuovamente la distanza che separa i risultati ottenuti in quest’ambito a diverse latitudini del Paese. Le ragioni del diverso passo con cui marciano le amministrazioni del paese non possono essere liquidate attraverso semplificazioni e stereotipi sull’attitudine e lo zelo dei dipendenti. Ci sono criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali, profonde e complesse, dietro ai ritardi che caratterizzano determinate aree del Paese, ed è pertanto necessario che, a livello centrale, ci si adoperi per offrire un concreto supporto agli enti afflitti da queste difficoltà affinché questi divari vengano colmati.

A una crisi strutturale si deve rispondere con una risposta strutturale e forse non dovremmo attendere i tempi ancora tutti da conoscere della conclusione dell’iter di riforma dell’ordinamento finanziario e contabile all’interno del Tuel (Testo Unico Enti Locali), legati a doppio filo con la partita attualmente in gioco della riforma della contabilità pubblica Accrual.

AREA GEOGRAFICAN. BILANCI 2025 APPROVATITOT. COMUNI% ADEMPIENTIDato 20242024%Differenza 2024-2025
CENTRO81396884%96889%-5%
NORD4000437791%438292%-1%
SUD E ISOLE1651255165%255168%-3%
Totale complessivo6464789682%790184%-2%
REGIONEN. BILANCI 2025 APPROVATITOT. COMUNI% ADEMPIENTIdato 20242024%Differenza 2024-2025Comuni mancanti
ABRUZZO24130579%24480%-1%64
BASILICATA11313186%12092%-6%18
CALABRIA21240452%23658%-6%192
CAMPANIA34455063%36967%-4%206
EMILIA-ROMAGNA31533095%31796%-1%15
FRIULI-VENEZIA GIULIA19321590%19390%0%22
LAZIO27037871%30681%-10%108
LIGURIA19923485%19985%0%35
LOMBARDIA1380150292%140293%-1%122
MARCHE20522591%20993%-2%20
MOLISE9813672%10577%-5%38
PIEMONTE1040118088%104589%-1%140
PUGLIA20425779%22186%-7%53
SARDEGNA31537784%33188%-4%62
SICILIA12439132%11730%2%267
TOSCANA25627394%25895%-1%17
TRENTINO-ALTO ADIGE27728298%26995%3%5
UMBRIA829289%8693%-4%10
VALLE D’AOSTA727497%7196%1%2
VENETO52456094%53595%-1%36
Totale complessivo6464789682%663384%-2%1432
PROVINCIAN. BILANCI 2025 APPROVATITOT. COMUNI% ADEMPIENTI
AGRIGENTO3437%
ALESSANDRIA15418782%
ANCONA444794%
AREZZO333692%
ASCOLI PICENO303391%
ASTI10611791%
AVELLINO6811858%
BARI374190%
BARLETTA-ANDRIA-TRANI91090%
BELLUNO576095%
BENEVENTO567872%
BERGAMO22124491%
BIELLA647486%
BOLOGNA525595%
BOLZANO/BOZEN116116100%
BRESCIA19020593%
BRINDISI152075%
CAGLIARI141782%
CALTANISSETTA52223%
CAMPOBASSO668479%
CASERTA6110459%
CATANIA145824%
CATANZARO448055%
CHIETI7410471%
COMO12914987%
COSENZA7415049%
CREMONA10811396%
CROTONE192770%
CUNEO21924789%
ENNA82040%
FERMO364090%
FERRARA2121100%
FIRENZE374190%
FOGGIA416167%
FORLI’-CESENA283093%
FROSINONE679174%
GENOVA606790%
GORIZIA242596%
GROSSETO272896%
IMPERIA526679%
ISERNIA325262%
LA SPEZIA303294%
L’AQUILA9010883%
LATINA213364%
LECCE779581%
LECCO798494%
LIVORNO151979%
LODI506083%
LUCCA313394%
MACERATA515593%
MANTOVA556486%
MASSA-CARRARA161794%
MATERA273187%
MESSINA4110938%
MILANO12613395%
MODENA434791%
MONZA E DELLA BRIANZA535596%
NAPOLI619266%
NOVARA768787%
NUORO657488%
ORISTANO688778%
PADOVA9410193%
PALERMO308237%
PARMA404491%
PAVIA16718590%
PERUGIA555993%
PESARO E URBINO444990%
PESCARA384683%
PIACENZA4646100%
PISA363797%
PISTOIA2020100%
PORDENONE455090%
POTENZA8610086%
PRATO6786%
RAGUSA51242%
RAVENNA171894%
REGGIO DI CALABRIA559757%
REGGIO NELL’EMILIA4242100%
RIETI387352%
RIMINI262796%
ROMA9612179%
ROVIGO445088%
SALERNO9815862%
SASSARI809188%
SAVONA576983%
SIENA3535100%
SIRACUSA72133%
SONDRIO757797%
SUD SARDEGNA8810782%
TARANTO252986%
TERAMO394783%
TERNI273382%
TORINO27931389%
TRAPANI112544%
TRENTO16116498%
TREVISO899495%
TRIESTE5683%
UDINE11913489%
VALLE D’AOSTA/VALLÉE D’AOSTE727497%
VARESE12713693%
VENEZIA374484%
VERBANO-CUSIO-OSSOLA707495%
VERCELLI728288%
VERONA939895%
VIBO VALENTIA205040%
VICENZA11011397%
VITERBO486080%
Totale complessivo6464789682%