Formazione e disabilità: operativo il Regolamento attuativo dell’art. 32 del Dlgs. n. 62/2024

Pubblicato in G.U. il Regolamento in attuazione dell’art. 32 del Dlgs. n. 62/2024, che definisce le modalità di formazione dei soggetti coinvolti nei procedimenti di valutazione della disabilità e nell’elaborazione dei progetti di vita individuali

È stato pubblicato. nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2025 il Decreto 14 gennaio 2025, n. 30, emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità, di concerto con i Ministeri della Salute, del Lavoro e delle Politiche sociali, e dell’Istruzione e del Merito, recante “Regolamento attuativo dell’art. 32 del Decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62, concernente le iniziative formative di carattere nazionale e il trasferimento delle risorse alle Regioni per la formazione, anche a carattere territoriale, dei Soggetti coinvolti nei procedimenti di valutazione di base, nei procedimenti di valutazione multidimensionale e nell’elaborazione dei progetti di vita individuali”.

Come indicato in rubrica, il Provvedimento attuativo dell’art. 32 del Dlgs. n. 62/2024, definisce le modalità di formazione dei soggetti coinvolti nei procedimenti di valutazione della disabilità e nell’elaborazione dei progetti di vita individuali.

Obiettivo: uniformare competenze e garantire qualità

Il Regolamento nasce con l’intento di assicurare una formazione integrata, coerente e capillare su tutto il territorio nazionale, rivolta al personale tecnico, sanitario e amministrativo coinvolto nei nuovi Modelli di valutazione previsti dalla Riforma della disabilità. L’accento è posto in particolare sulla valutazione di base, sulla valutazione multidimensionale, e sulla redazione del progetto di vita personalizzato, strumenti cardine introdotti dal Dlgs. n. 62/2024.

Due livelli di formazione: nazionale e territoriale

Il Decreto distingue chiaramente 2 ambiti:

  • formazione nazionale: coordinata direttamente dal Dipartimento per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità, è rivolta a circa 4.000 soggetti selezionati da Regioni, Inps, Inail, Anci, Uffici scolastici regionali, Università, e altri Enti. Le attività saranno realizzate anche tramite la Piattaforma informatica sviluppata da Formez PA, soggetto “in-house” della Presidenza del Consiglio.
  • Formazione territoriale: demandata alle Regioni, che dovranno predisporre appositi Piani formativi coerenti con quello nazionale. I destinatari saranno Operatori locali dei servizi sanitari, sociali, scolastici e del Terzo Settore.

Il finanziamento complessivo ammonta a 30 milioni di Euro per il 2025, ripartiti in 5,64 milioni per la formazione nazionale e 21,35 milioni per quella territoriale, oltre a 3 milioni destinati agli esperti incaricati di supportare il coordinamento e la qualità dei contenuti formativi.

Il ruolo centrale del Gruppo di coordinamento

A sovraintendere l’intera architettura formativa sarà il Gruppo di coordinamento nazionale, istituito presso il Dipartimento per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità. Composto da rappresentanti ministeriali, regionali, dell’Anci, dell’Inps, delle Federazioni di Persone con Disabilità e altri Soggetti istituzionali, il Gruppo approverà i Piani regionali, monitorerà l’attuazione delle attività, e garantirà l’uniformità formativa.

Focus sui contenuti formativi

I percorsi previsti tratteranno tematiche di rilievo operativo, tra cui:

  • il quadro normativo della Riforma;
  • la valutazione secondo Icf e Icd;
  • la definizione del profilo di funzionamento;
  • la coprogettazione del progetto di vita;
  • il budget di Progetto e l’autogestione;
  • le prestazioni atipiche e l’accomodamento ragionevole.

Inoltre, sarà garantita anche la fruizione dei materiali formativi da parte delle persone con disabilità e delle loro famiglie, con l’obiettivo di favorire la massima partecipazione e consapevolezza nei processi di definizione del progetto di vita.

Tempistiche e obblighi regionali

Il Decreto stabilisce scadenze stringenti: i Piani regionali dovevano essere presentati entro febbraio 2025 e il trasferimento dei fondi è subordinato alla loro approvazione. È previsto anche un Sistema di rendicontazione quadrimestrale e la restituzione delle risorse non spese, salvo giustificati scostamenti approvati dal Gruppo di coordinamento.