Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha recentemente posto l’accento sulla necessità di garantire il rispetto delle norme sugli Appalti pubblici anche in relazione ai vincoli temporali previsti per l’attuazione dei Progetti finanziati dal “Pnrr”. In questo contesto, l’Autorità nazionale Anticorruzione ha ribadito il divieto di frazionamento artificioso degli Appalti, chiarendo che le esigenze di celerità non possono giustificare una suddivisione impropria delle procedure di gara.
Lo rende noto una Notizia pubblicata in data 6 febbraio 2025 sul sito dell’Autorità.
Il caso: il Progetto per un Centro di raccolta comunale in Abruzzo
L’Anac, con un Atto a firma del Presidente approvato dal Consiglio dell’Autorità il 14 gennaio 2025, ha esaminato il caso di un Comune abruzzese che aveva suddiviso in 5 Procedure negoziate un Appalto per l’ammodernamento di un Centro di raccolta comunale e l’ottimizzazione della raccolta differenziata tramite contenitori ad accesso controllato. L’importo complessivo del Progetto superava il milione di Euro ed era stato ammesso al finanziamento “Pnrr” con Decreto dipartimentale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase).
Secondo l’Anac, il frazionamento in 5 Gare distinte ha vìolato il Principio del divieto di artificioso frazionamento degli Appalti, poiché il valore complessivo del Progetto superava la soglia di rilevanza europea. Di conseguenza, la Stazione appaltante avrebbe dovuto indire un’unica Gara suddivisa in Lotti funzionali, nel rispetto delle norme sulla Concorrenza e della Trasparenza amministrativa.
I principi ribaditi dall’Anac
L’Autorità ha evidenziato che il rispetto dei vincoli temporali del “Pnrr”, inclusa la necessità di individuare il Soggetto realizzatore entro determinate scadenze (Milestone), non costituisce una motivazione sufficiente per derogare alle regole sugli Appalti pubblici. Inoltre, il Sistema “ReGiS”, utilizzato per il monitoraggio e la rendicontazione del “Piano”, non garantisce automaticamente l’erogazione dei finanziamenti, che dipende invece dal rispetto delle condizioni stabilite nel Decreto dipartimentale di concessione.
L’Anac ha sottolineato che:
- l’urgenza può giustificare la riduzione dei termini per le procedure ordinarie o il ricorso a procedure negoziate solo in circostanze specifiche, ma non può essere un pretesto per eludere le norme sugli Appalti;
- la Stazione appaltante avrebbe potuto indire un’unica Gara d’appalto con termini ridotti per motivi di urgenza, senza obbligo di motivazione, velocizzando così il processo di aggiudicazione senza violare la normativa vigente;
- il Comune coinvolto non si è attivato tempestivamente dopo l’approvazione della Graduatoria definitiva, attendendo 3 mesi prima di inviare al Mase l’attestazione per la variazione del Cronoprogramma procedurale.
Implicazioni per le Stazioni appaltanti
Il chiarimento fornito dall’Anac rappresenta un monito per le Amministrazioni locali impegnate nell’attuazione di Progetti finanziati dal “Pnrr”. La corretta gestione degli Appalti pubblici è cruciale per evitare irregolarità che potrebbero compromettere l’assegnazione dei fondi e ritardare l’attuazione degli Interventi programmati.
Le Stazioni appaltanti devono prestare particolare attenzione nella programmazione delle Gare d’appalto, evitando il frazionamento artificioso degli affidamenti e garantendo il rispetto delle soglie di rilevanza europea. Inoltre, è essenziale adottare strumenti adeguati per la gestione dei tempi procedurali, al fine di rispettare le scadenze senza incorrere in violazioni normative.
Conclusioni
L’intervento dell’Anac conferma l’importanza della Trasparenza e della Legalità nella gestione dei fondi pubblici, specialmente nell’ambito del “Pnrr”.
Le Amministrazioni devono adottare soluzioni operative conformi alla normativa vigente, assicurando il pieno rispetto dei Principi di concorrenza, efficienza e integrità nelle procedure di gara. Solo attraverso un’attenta pianificazione e un rigoroso rispetto delle regole sarà possibile massimizzare l’impatto positivo dei finanziamenti “Pnrr” e garantire una gestione efficace delle risorse pubbliche.