(Adnkronos) – Dopo i rumors delle ultime ore arriva l’ufficiliatà: Alessandro Michele, lascia la carica di direttore creativo di Gucci. Lo stilista, al timone creativo della maison dal 21 gennaio 2015, sottolinea il gruppo Kering in una nota, “ha svolto un ruolo fondamentale nel rendere il marchio quello che è oggi attraverso la sua creatività innovativa, pur rimanendo fedele ai rinomati codici della maison”.
Ma chi prenderà il suo posto? La domanda tormenta da ore tra gli addetti ai lavori, dopo che la notizia, rimbalzata online e anticipata ieri da Wwd, ha provocato un vero terremoto nel fashion system. Lo stilista, che in oltre 7 anni ha rivoluzionato la griffe ammiraglia del gruppo Kering, lascia il ruolo di direttore creativo. Un cambio di passo che, si vocifera, sarebbe stato motivato dall’insoddisfazione di François-Henri Pinault, proprietario del colosso francese intenzionato a ridare lustro al brand, dopo aver chiesto a Michele di avviare un cambiamento radicale di design. Un’indicazione che tuttavia non sarebbe stata rispettata dallo stilista.
Il brand ha continuato in questi mesi a brillare di luce propria, inanellando un successo dietro l’altro, spinto dall’immaginario eclettico e senza eguali di Michele, che ha aiutato il brand a raggiungere anno dopo anno clienti sempre più giovani e un pubblico diversificato, oltre a incrementare il proprio business. Basti pensare che dal 2018 in poi Gucci ha registrato una crescita superiore al 35% per cinque trimestri consecutivi, spingendo il presidente e ceo del gruppo Marco Bizzarri a fissare un obiettivo di fatturato di 10 miliardi di euro, durante l’Investor day a Firenze nel giugno dello stesso anno.
Michele ha presentato la sua prima collezione nel 2015, prendendo il posto di Frida Giannini, della quale per anni era stato il braccio destro, reinventando, in una manciata di stagioni, l’estetica del marchio: completamente nuova, flamboyant, genderfluid, androgina e stravagante, ha rovesciato l’immaginario che finora ad allora aveva caratterizzato la griffe fiorentina, piuttosto classica e sofisticata.
“Ci sono momenti in cui le strade si dividono a causa delle diverse prospettive che ognuno di noi può avere – ha scritto Michele in un lungo post pubblicato sui social, giustificando il suo addio -. Oggi si conclude per me un viaggio straordinario, durato più di vent’anni, all’interno di un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa”.
Ora a tenere banco è il toto-stilista, partito nelle ultime 24 ore: c’è chi punta su Riccardo Tisci come successore di Michele, il pugliese considerato tra i migliori fashion designer al mondo, che dopo l’addio a Burberry è tornato sulla piazza. Non sono pochi quelli immaginano e sperano che Tisci sia già al lavoro negli archivi Gucci.
Nome meno quotato, ma rimbalzato con insistenza in rete, è quello di Phoebe Philo, stilista antidiva per antonomasia, già direttore creativo di Céline, apprezzata per il suo stile minimalista e colto ma da molti anni fuori dai riflettori. Da parte di Kering, al momento, tutto tace: “L’ufficio stile di Gucci continuerà a portare avanti la direzione creativa della maison fino all’annuncio di una nuova organizzazione”.