L’Agenzia delle Entrate, Direzione centrale Catasto e Cartografia, con la Circolare n. 30/E del 29 dicembre 2014, ha fornito indicazioni in merito all’approvazione automatica degli atti di aggiornamento del Catasto terreni con contestuale aggiornamento della Mappa e dell’Archivio censuario mediante l’ausilio della Procedura “Pregeo” – versione 10.6.0.
La Procedura “Pregeo 10” è stata attivata con il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia del Territorio 1° ottobre 2009, con lo scopo di conseguire l’approvazione automatica degli atti di aggiornamento ed il contestuale aggiornamento dell’Archivio cartografico e dell’Archivio censuario del Catasto terreni.
La versione attualmente in uso della Procedura “Pregeo 10” permette la predisposizione di atti di aggiornamento, idonei per la trattazione automatica, solo nel 50% dei possibili casi di variazione del Catasto terreni.
Con l’ultima versione 10.6.0, più evoluta, di “Pregeo 10”, la Procedura riconoscerà e registrerà in via automatica tutte le variazioni catastali, a partire dalla proposta di aggiornamento, dall’estratto di mappa e dal modello per il trattamento dei dati censuari. In conclusione, dal 2 gennaio 2015, la Procedura “Pregeo 10” garantirà la completa trattazione automatica delle variazioni del Catasto terreni, con l’immediata registrazione degli esiti negli archivi Catastali; questo dovrebbe consentire all’Agenzia di risparmiare risorse e accelerare notevolmente i tempi di registrazione.
Di seguito si riportano le modalità e le prassi operative per la corretta predisposizione di alcune specifiche tipologie di atti di aggiornamento.
Scelta della Macro Categoria
Nel nuovo Modello gli atti di aggiornamento sono stati raggruppati in 3 Macro Categorie: “Ordinaria”, “Semplificata” e “Speciale”, sulla base delle loro caratteristiche e dei loro contenuti.
Nella Macro Categoria “Ordinaria” rientrano gli atti di aggiornamento di seguito riportati:
- atti di aggiornamento che devono essere predisposti con rilievo appoggiato ai punti fiduciali;
- atti di aggiornamento che non utilizzano l’estratto di mappa rilasciato dall’Ufficio e per i quali non è obbligatoria la fornitura del libretto delle misure;
- atti di aggiornamento che utilizzano l’estratto di mappa rilasciato dall’Ufficio e per i quali non sono necessarie misure.
Nella Macro Categoria “Semplificata” rientrano tutti i Tipi mappali per la denuncia di costruzioni di scarsa rilevanza cartografica1, di seguito elencati:
- Tipi mappali per la denuncia di unità afferenti fabbricati già censiti o nuove costruzioni aventi superficie minore o uguale a 20 m2;
- Tipi mappali per la denuncia di costruzioni realizzate in aderenza a fabbricati già inseriti in mappa e comportanti un incremento di superficie coperta minore o uguale al 50% della superficie occupata dal corpo di fabbrica preesistente;
- Tipi mappali per la denuncia di manufatti precari in lamiera o legname, le costruzioni in muratura di pietrame a secco, le tettoie, le vasche e simili, purché abbiano modesta consistenza plano-volumetrica.
Nella Macro Categoria “Speciale” rientrano gli atti di aggiornamento di seguito elencati:
- Tipo particellare;
- atto di aggiornamento a rettifica di un atto precedente, per il quale risultano erratealcune misure significative
Criteri per il trattamento dei dati censuari
Per alcuni particolari atti di aggiornamento, la Procedura non è in grado di discriminare in modo automatico i dati che devono essere riportati nel Modello. In questi casi, sarà il Professionista a dover modificare i dati censuari coerentemente con la variazione catastale, rispettando comunque i vecchi criteri già definiti.
Fino al suo perfezionamento, la responsabilità della corretta compilazione del Modello per il trattamento dei dati censuari generato automaticamente rimane esclusivamente del Tecnico redattore dell’atto di aggiornamento.
Nel caso di “Tipo mappale con stralcio di corte”, la Procedura non è in grado di distinguerla dal “Tipo frazionamento + Tipo mappale”, in quanto la componente grafica è la stessa in entrambi i casi.
In questo caso, sarà quindi cura del Professionista la compilazione manuale del Modello.
Lo “Schema ausiliario” deve essere utilizzato ad integrazione del Modello per il trattamento dei dati censuari, nei casi in cui gli “Schema di Tipo mappale” e gli “Schema di Frazionamento” non consentono la completa registrazione delle informazioni. Alcuni di questi casi particolari sono: Frazionamento di acque, Frazionamento di strade, Tipo particellare, Tipo mappale per variazione della qualità di subalterni rurali, come anche in tutti i casi in cuideve essere cancellata nell’Archivio censuario un’annotazione già esistente sulla particella.
Per gli “Atti di aggiornamento senza libretto delle misure” vengono indicate le precise modalità operative nel Paragrafo 10.2.1 dell’Allegato tecnico, con 3 casi esemplificativi di corretta compilazione.
In riferimento alla “Formazione dei lotti”, sono state individuate 2 fattispecie:
- formazione di un lotto generato da una particella già censita al Catasto edilizio urbano;
- formazione di un lotto generato da una particella non ancora censita al Catasto edilizio urbano.
Regole predisposizione particolari atti di aggiornamento
Il “Tipo mappale con stralcio di corte” è l’atto di aggiornamento da utilizzare qualora si debba eseguire una variazione catastale in cui sono presenti contemporaneamente operazioni di ampliamento di fabbricati già esistenti e costituzione di corti urbane. Per questa tipologia di atto di aggiornamento è necessario il deposito presso il Comune territorialmente competente.
Il “Tipo mappale con conferma di mappa” va utilizzato per la redazione di un atto di aggiornamento che contempla la conferma di mappa e deve essere predisposto senza l’utilizzo dell’estratto di mappa.
Per gli “Atti di aggiornamento misto” (Tipo di frazionamento + Tipo mappale) sono fornite le regole per la corretta predisposizione:
- nel Modello per il trattamento dei dati censuari deve essere presente, sia lo “Schema di Frazionamento” e sia lo “Schema di Tipo mappale”;
- nel Modello per il trattamento dei dati censuari, lo “Schema di Frazionamento” deve precedere lo “Schema di Tipo mappale”;
- con il “Tipo di Frazionamento” è possibile formare lotti solo attraverso la fusione di particelle appartenenti alla stessa proprietà e aventi stessa qualità, classe e deduzioni; non possono essere inoltre formati lotti utilizzando lo “Schema di Frazionamento” con particelle aventi qualità “Ente urbano” (282) e “Fabbricato promiscuo” (278);
- con il Tipo mappale è possibile formare lotti solo attraverso l’accorpamento di particelle aventi qualità “Ente urbano” (282) e/o “Fabbricato promiscuo” (278);
- nel Tipo mappale deve essere presente almeno una particella derivata dal “Tipo di Frazionamento”;
- nel Tipo mappale almeno una particella variata o costituita deve avere qualità “Ente urbano” (282) e/o “Fabbricato promiscuo” (278).
Sono indicate istruzioni anche per la predisposizione di un atto di aggiornamento finalizzato al “Riposizionamento di un fabbricato”:
- operare la demolizione del fabbricato esistente;
- definire compiutamente il contorno del fabbricato da inserire in mappa.
Viene precisato inoltre che, se il fabbricato da inserire in mappa ha una superficie maggiore di 20 m2, l’atto di aggiornamento da predisporre è il “Tipo mappale per nuova costruzione” presente nella Macro Categoria “Ordinaria”; qualora invece il fabbricato da inserire in mappa ha una superficie minore di 20 m2, l’atto di aggiornamento da predisporre è il “Tipo mappale” presente nella Macro Categoria “Semplificata”.
Per gli “Atti di aggiornamento che trattano fabbricati interrati” sono indicate le precise modalità operative da seguire nel Paragrafo 10.3.4 dell’Allegato tecnico.
Se una particella rilevata interamente deve essere definita con superficie reale, è necessario osservare le modalità operative riportate nel Paragrafo 10.4 dell’Allegato tecnico.
Utilizzo del “punto ausiliario”
In base a quanto riportato nella “Istruzione per il rilievo catastale di aggiornamento”, approvata con Decreto del Direttore Generale Prot. n. 4A/322 del 19 gennaio 1988, è evidente che il “punto ausiliario” deve essere utilizzato soltanto in occasione della redazione di atti di aggiornamento appartenenti alla Macro Categoria “Ordinaria”. È stato dunque implementato, nella nuova versione della Procedura “Pregeo 10”, un opportuno controllo che impedisce la trattazione dell’atto di aggiornamento, qualora appartenente ad una Macro Categoria diversa da quella “Ordinaria”.
Sono adesso rese disponibili ai Tecnici professionisti anche le “monografie informatizzate dei ‘punti fiduciali’ riguardanti i vertici trigonometrici”, sia presso i front-office degli Uffici del Territorio, sia sul sito dell’Agenzia.
Decorrenza
A partire dal 2 gennaio 2015, gli atti di aggiornamento cartografici devono essere predisposti con la nuova versione 10.6.0 del Procedimento “Pregeo 10”.
La precedente versione sarà supportata fino alla data del 31 marzo 2015.
Rimandiamo alla consultazione dell’Allegato tecnico alla Circolare in commento per ulteriori dettagli tecnici procedurali ed utili casi esemplificativi.