“Per effetto di un peggioramento dei risultati previsionali assestati del 2016 (con un risultato economico negativo che si attesta su 7,65 miliardi) il patrimonio netto passi, per la prima volta dall’istituzione dell’Ente, in territorio negativo per 1,73 miliardi”. Questa la stima diramata dalla Corte dei conti-Sezione controllo Enti, con il Comunicato 15 febbraio 2017, relativo alla “Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) per l’esercizio 2015” (Determinazione n. 5/2017 del 10 febbraio 2017).
Il quadro tracciato dalla Magistratura contabile mette in evidenza come, sul versante economico-patrimoniale, ci sia stato un netto peggioramento già nel passaggio tra l’esercizio 2014 e 2015.
Il conto economico espone – al netto dell’accantonamento a riserva legale per 2,95 miliardi – un risultato di esercizio negativo per 16,3 miliardi (-12,48 miliardi nel 2014), condizionato da un accantonamento al “Fondo rischi crediti contributivi” per 13,09 miliardi (4,97 miliardi nel 2014). In conseguenza di ciò, il patrimonio netto risulta pari a 5,87 miliardi, con un decremento sul 2014 di 12,54 miliardi.
Quanto alla gestione finanziaria di competenza, la Corte ha evidenziato come il 2015 si sia chiuso con un avanzo di 1,43 miliardi (-7,01 miliardi nel 2014), determinato dalla somma algebrica di un risultato di parte corrente negativo per 3,43 miliardi e di parte capitale positivo per 4,86 miliardi. Al risultato contribuisce l’apporto dello Stato a titolo di trasferimenti pari a 103,77 miliardi, in aumento sul precedente esercizio di circa 5,33 miliardi, che compensa ampiamente il margine negativo tra l’aumento delle entrate per contributi e delle spese per prestazioni, pari a 1,1 miliardi. Aumenta anche l’avanzo di amministrazione che si attesta su 36,79 miliardi (35,74 miliardi nel 2014), per effetto dell’aumento del Fondo di cassa per 12,82 miliardi, parzialmente compensato dalla differenza tra l’incremento dei residui attivi e passivi, negativa per 11,775 miliardi. I residui attivi lordi ammontano nel loro complesso a 146,83 miliardi, e sono per 92,4 miliardi da riferire a crediti contributivi e per 44,8 miliardi a crediti per trasferimenti da parte dello Stato e altri Enti pubblici. I residui passivi si attestano su 149,47 miliardi, afferenti per 121,03 miliardi ai rimborsi delle anticipazioni dello Stato sul fabbisogno finanziario delle gestioni ovvero della Tesoreria centrale dello Stato.
Nel periodo di riferimento, le entrate contributive segnano un incremento di 3,32 miliardi sul precedente esercizio e risultano pari a 214,79 miliardi. La spesa per prestazioni istituzionali ammonta a 307,83 miliardi, con un incremento rispetto all’anno precedente di 4,43 miliardi ascrivibile principalmente all’aumento della spesa per pensioni (+4,26 miliardi), pari in valore assoluto a 273,07 miliardi. Le pensioni vigenti sono oltre 21 milioni, di cui circa l’82% previdenziali. Nel corso del 2015 sono state liquidate 671.934 nuove prestazioni previdenziali e 571.386 nuove prestazioni assistenziali, con un incremento, rispettivamente, dell’8,5% e del 6,2% rispetto al 2014.