Pensioni, incontro governo-sindacati: cantiere aperto su riforma

 Confronto a tutto campo tra governo e sindacati sulla riforma delle pensioni da oggi fino al 7 febbraio: giovani, donne, flessibilità in uscita e previdenza complementare saranno al centro di alcuni round tecnici che si succederanno in tempi strettissimi. Il primo appuntamento è previsto per il 20 gennaio prossimo mentre per il 7 febbraio si farà una prima valutazione politica della strada percorsa, delle convergenze e delle eventuali distanze. Questo un primo cronoprogramma messo a punto al termine del primo tavolo di confronto tra il ministro del lavoro, Andrea Orlando e i leader di Cgil, Cisl e Uil. Un incontro veloce, non più di due ore, che ha ufficialmente aperto il cantiere atteso da anni sulla riforma delle pensioni.  

Presente al vertice anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco e Marco Leonardi, esperto di previdenza e consigliere di Palazzo Chigi. Il round di oggi sancisce il fischio di inizio di una partita lunga e attesa: capitoli più caldi del confronto, flessibilità in uscita, pensioni di garanzia per i giovani, riconoscimento del lavoro di cura per le donne, previdenza complementare.  

“Questo primo incontro è la prosecuzione del lavoro che abbiamo impostato con il metodo del dialogo sociale e che deve portare in tempi relativamente brevi ad interventi di riforma”. Così il ministro del lavoro Orlando, a quanto si apprende, ha aperto l’incontro con i sindacati. “Definiremo un calendario di incontri con i quali affronteremo tre questioni principali”, ha spiegato prima di entrare nel dettaglio. 

“Il primo tema è relativo alla questione della flessibilità legata alla natura contributiva e all’equilibrio finanziario del sistema che deve tenere conto delle diverse aspettative di vita, delle caratteristiche del lavoro, del lavoro di cura e domestico delle donne. Il secondo, è quello della prospettiva del sistema: cosa succede ad una larga fascia di lavoratori, non solo giovani, che per una serie di fattori, la discontinuità dell’attività lavorativa, la mancata crescita dei salari, arriverà all’età della pensione con pensioni che rischiano di non essere adeguate. La terza questione è quella relativa al funzionamento del sistema integrativo e complementare”, ha spiegato. 

UIL – “Abbiamo iniziato a entrare nel merito delle questioni e chiarito che nessuno pensa di cambiare il sistema contributivo ma bisogna intervenire sul alcuni aspetti del sistema, dai giovani alle donne, dalla flessibilità in uscita alla previdenza complementare e tenere in considerazione i lavori gravosi perché non tutti i lavori sono uguali. Ci misureremo dunque sulla compatibilità sociale e su quella economica”. Così il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro. 

CISL – “Un incontro importante, che dopo il vertice del 20 dicembre entra nel vivo della riforma previdenziale”. Così il leader Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell’incontro. “L’obiettivo è cambiare e trasformare il sistema pensionistico, conferendo maggiore sostenibilità sociale, tanta inclusività soprattutto per giovani e donne, più flessibilità e stabilità”, spiega sollecitando il governo a “superare le rigidità ragionieristiche della Legge Fornero e a uscire anche dalla logica delle quote che hanno penalizzato le fasce deboli e precarie”. 

“Bisogna assicurare assegni dignitosi a ragazze e ragazzi incastrati in percorsi lavorativi frammentati ma anche riconoscere a chi ha dato il proprio contributo la libertà di uscire prima dal circuito produttivo, partendo dal presupposto che i lavori non sono tutti uguali. Le nostre proposte sono sul tavolo: chiediamo pensioni di garanzia per i giovani, incentivi alle madri lavoratrici, con un uno sconto di almeno un anno di contributi per figlio, riconoscimento previdenziale del lavoro di cura , sostegno alla previdenza complementare, estensione e conferma strutturale dell’Ape sociale. Per tutti, poi, bisogna riconoscere la libertà di uscire dal mercato del lavoro a partire da 62 anni o 41 di contributi”, spiega ancora ricordando il cronoprogramma messo a punto questa sera: primo incontro tecnico fissato per il 20 gennaio sul tema delle pensioni di garanzia per giovani e donne. A seguire altri due incontri tecnici su previdenza complementare e flessibilità in uscita dal mercato del lavoro. Il 7 febbraio incontro di verifica politica sul percorso. 

CGIL – “Un incontro utile anche se interlocutorio. E’ importante che il governo abbia confermato l’intenzione di confrontarsi con l’obiettivo di arrivare ad una riforma previdenziale che dia stabilità al sistema e che cambi l’attuale impianto, nell’ambito di un percorso che conferma l’approdo ad un sistema contributivo”. Così il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli al termine del confronto al ministero del Lavoro. “Altrettanto importante – prosegue Ghiselli- è che tutti i punti della nostra piattaforma saranno oggetto del confronto, anche se siamo consapevoli che esistono delle distanze, come già è emerso rispetto al tema del ricalcolo contributivo”. 

“Abbiamo condiviso l’esigenza di completare il confronto in tempi utili rispetto alla definizione del prossimo Def – aggiunge – e i primi incontri, che avranno come argomenti il tema giovani e donne, flessibilità e previdenza complementare, si terranno nei prossimi giorni, a partire dal 20 gennaio”. 

“Ovviamente per noi quello che conta – conclude il segretario confederale della Cgil – sarà il merito delle proposte del governo e a quel punto potremo dare un giudizio e valutare le nostre scelte”.