Prova orale nei concorsi pubblici: legittimità dei quesiti predisposti poco prima dell’inizio e della verbalizzazione sintetica della prova

Consiglio di Stato, Sentenza n. 3607 del 29 aprile 2025

La vicenda riguardava una candidata esclusa da un concorso pubblico per mancato superamento della prova orale. La candidata ha contestato la correttezza dell’intera procedura, sostenendo che il punteggio ricevuto non rifletteva adeguatamente le risposte fornite e che alcune sue esperienze professionali non erano state valutate, criticando la mancanza di criteri chiari e pubblici per la valutazione dei titoli, il modo in cui erano stati predisposti i quesiti orali, l’assenza di pubblicazione degli elenchi degli ammessi all’orale e la scarsa chiarezza dei verbali. Il Tribunale amministrativo ha respinto le contestazioni della ricorrente, in parte perché non rilevanti e in parte perché infondate. La candidata ha quindi fatto ricorso in appello, insistendo sul fatto che le irregolarità avrebbero inciso sulla sua esclusione. I Giudici d’appello hanno confermato quanto deciso in primo grado. Hanno chiarito che, nei concorsi pubblici, è legittimo preparare i quesiti orali anche a poche ore dall’inizio della prova, a condizione che siano rispettati i principi di segretezza e imparzialità. È sufficiente che i quesiti siano conservati in buste sigillate, in luoghi sicuri, per evitare fughe di notizie. Inoltre, la normativa non impone che ogni candidato riceva domande su tutte le materie previste dal bando: è sufficiente che abbia una preparazione ampia e trasversale. Infine, i verbali non devono riportare ogni dettaglio della prova: è sufficiente che documentino correttamente le operazioni svolte, a meno che la loro incompletezza non comprometta la trasparenza e la ricostruzione delle attività svolte.

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