Nella Sentenza C-551/2013 del 18 dicembre 2014 della Corte di Giustizia dell’Unione europea, una Società proprietaria di un complesso turistico aveva comunicato al relativo Comune che non avrebbe pagato la Tarsu, perché si era avvalsa di una ditta specializzata per lo smaltimento in proprio dei rifiuti prodotti.
I Giudici comunitari hanno affermato che la normativa italiana che assoggetta a tassazione i rifiuti smaltiti autonomamente dai produttori non contrasta con il diritto comunitario. I Giudici osservano che la Direttiva 2008/98 non osta ad una normativa nazionale che non preveda la possibilità per un produttore/detentore di rifiuti di smaltirli personalmente, con conseguente esonero dal pagamento della relativa tassa, purché questa sia proporzionata al costo della gestione dei rifiuti ovvero non ecceda quanto è necessario per raggiungere l’obbiettivo perseguito. Pertanto, la normativa italiana rispetta i principi comunitari.