“Whistleblowing”: sanzionata una Dirigente scolastica per ritorsioni su un dipendente

L’Anac ha inflitto una sanzione di 5.000 Euro a una Dirigente scolastica di un Istituto superiore del Nord Italia per aver adottato misure ritorsive nei confronti di un dipendente che aveva segnalato illeciti

Come si apprende da una Notizia pubblicata dall’Anac in data 24 gennaio 2025, l’Autorità ha inflitto una sanzione di 5.000 Euro a una Dirigente scolastica di un Istituto superiore del Nord Italia per aver adottato misure ritorsive nei confronti di un dipendente che aveva segnalato illeciti. La decisione, contenuta nella Delibera n. 587 del 16 dicembre 2024, rappresenta un importante precedente nell’applicazione delle norme sul “Whistleblowing” e sulla protezione dei lavoratori che denunciano irregolarità.

Il caso: esclusione arbitraria da un incarico

L’Istruttoria dell’Anac è partita dopo la segnalazione di un Direttore dei Servizi generali e amministrativi (Dsga) che, dopo aver denunciato presunte irregolarità al Responsabile Anticorruzione, ha subìto un’esclusione arbitraria da un incarico di responsabilità per l’Anno scolastico successivo. L’Anac ha riconosciuto che la Dirigente scolastica ha utilizzato una graduatoria interna non pertinente, escludendo il dipendente segnalante e scegliendo un altro candidato senza alcuna motivazione valida.

Secondo l’Autorità, questa scelta ha avuto un effetto punitivo nei confronti del lavoratore, configurandosi come una ritorsione diretta per la sua denuncia. La Delibera sottolinea che la Dirigente ha fatto un uso distorto del suo potere discrezionale, violando la normativa a tutela del “Whistleblowing”.

La normativa sul “Whistleblowing” e le tutele per i dipendenti

Il “Whistleblowing” è uno strumento fondamentale per la Trasparenza e la lotta alla corruzione nella Pubblica Amministrazione e nel Settore privato. La normativa italiana, aggiornata con il Dlgs. n. 24/2023, prevede protezioni specifiche per i segnalanti, inclusi il divieto di ritorsioni e l’obbligo per i datori di lavoro di garantire meccanismi sicuri di segnalazione.

Tra le Misure di tutela per i “Whistleblower”, la Legge stabilisce che:

  • le segnalazioni devono rimanere riservate e protette da eventuali azioni discriminatorie;
  • le ritorsioni sono punite con sanzioni pecuniarie e disciplinari;
  • i dipendenti pubblici e privati devono poter segnalare illeciti senza timori di ritorsioni, contribuendo così a una maggiore trasparenza nelle Istituzioni.

Le implicazioni e il ruolo dell’Anac

Questa sanzione conferma il ruolo dell’Anac nel garantire l’effettiva protezione dei segnalanti, rafforzando la cultura della legalità nelle Istituzioni pubbliche. Il caso dimostra che l’uso scorretto del potere dirigenziale può avere conseguenze dirette sulla carriera dei lavoratori, e per questo l’Anac continuerà a monitorare le violazioni della normativa sul “Whistleblowing”.

La vicenda rappresenta un segnale chiaro per tutte le Organizzazioni: le ritorsioni contro chi denuncia illeciti non saranno tollerate e verranno sanzionate. È quindi fondamentale che le Pubbliche Amministrazioni adottino misure di protezione efficaci per chi segnala violazioni, evitando comportamenti discriminatori che possano dissuadere i dipendenti dal denunciare irregolarità.