È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 19 settembre 2025, la Legge 12 settembre 2025, n. 131, recante “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”.
Si tratta di un Provvedimento organico che riconosce la specificità delle Aree montane e delle Comunità che vi risiedono, promuovendo interventi mirati di sviluppo, tutela e valorizzazione.
Finalità
La Legge dà attuazione all’art. 44, comma 2, della Costituzione, e agli artt. 174 e seguenti, del Tfue, riconoscendo la crescita socio-economica delle Zone montane come obiettivo di interesse nazionale.
Si punta a contrastare squilibri territoriali, crisi demografica e cambiamenti climatici, garantendo ai residenti pari accesso a servizi essenziali, istruzione, sanità, mobilità e connessioni digitali.
Classificazione dei Comuni montani
Entro 90 giorni dall’entrata in vigore, un Dpcm. definirà i criteri per la classificazione dei Comuni montani (parametri altimetrici e di pendenza) e aggiornerà annualmente l’Elenco, che sarà base per l’accesso alle agevolazioni. Contestualmente, il Governo è delegato al riordino delle misure di sostegno già esistenti.
Programmazione e “Fondo nazionale”
Viene istituita la “Strategia per la Montagna Italiana” (“Smi”), che fissa priorità e direttive, coordinandosi con strategie regionali e con la “Strategia nazionale per le Aree interne”.
A sostegno delle misure opera il “Fondo per lo sviluppo delle Montagne italiane”, con risorse aggiuntive rispetto ad altri trasferimenti, utilizzabili anche per Progetti educativi e Poli per l’infanzia.
Servizi pubblici e istruzione
La Legge n. 131/2025 interviene su diversi ambiti di servizi essenziali:
- Scuole di montagna: riconoscimento specifico e Misure di sostegno per infanzia, primaria e secondaria.
- Tribunali montani: rafforzamento degli organici mediante procedure di mobilità semplificate.
- Formazione superiore: possibilità per Università e Afam di stipulare accordi con il Mur per promuovere ricerca e didattica legata alle specificità montane.
- Sanità: incentivi per medici e pediatri che mantengano studi nei Comuni montani e credito d’imposta per spese abitative del personale sanitario.
Ambiente ed ecosistemi
Le Zone montane sono riconosciute come aree floro-faunistiche autonome e si prevede la valorizzazione di sistemi agro-silvo-pastorali, ecosistemi e foreste. È inoltre introdotta la disciplina dei cantieri forestali temporanei.
Sviluppo economico e misure fiscali
Il Capo V introduce strumenti per favorire occupazione e ripopolamento:
- riconoscimento delle professioni della montagna (guide alpine, maestri di sci, gestori di rifugi, ecc.);
- agevolazioni fiscali per giovani imprenditori e imprese avviate nei comuni montani (credito d’imposta fino a 3 anni);
- incentivi per la natalità, agevolazioni tariffarie per energia, acqua e gas nei piccoli comuni in calo demografico.
Copertura finanziaria
Il Provvedimento prevede uno stanziamento complessivo che cresce da 105 milioni di Euro nel 2025 a oltre 101 milioni annui a regime dal 2034.