Irricevibilità del ricorso per tardiva impugnazione dell’aggiudicazione di una Gara pubblica

Tar Lombardia, Sentenza n. 247 del 27 marzo 2025

Una Pubblica Amministrazione ha indetto una Gara per l’affidamento del “Servizio di ristorazione scolastica, comunale e domiciliare”, per 4 anni, con possibilità di proroga. Il valore complessivo dell’appalto superava i Euro 3,2 milioni e la procedura prevedeva l’aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Hanno partecipato alla gara 3 soggetti, con punteggi molto ravvicinati. A seguito della verifica di anomalia, il primo classificato è stato escluso e si è proceduto alla valutazione dell’Offerta del secondo concorrente, giudicata congrua, con conseguente aggiudicazione del Servizio e successiva stipula del contratto. Nel frattempo, il terzo classificato ha richiesto e ottenuto tutta la documentazione relativa all’offerta dell’aggiudicatario, senza oscuramenti. Successivamente ha proposto ricorso, chiedendo l’annullamento dell’aggiudicazione, il subentro nel contratto oppure, in alternativa, un risarcimento. Sia l’Amministrazione che l’aggiudicatario si sono costituiti in giudizio, eccependo l’irricevibilità del ricorso e, in subordine, la sua infondatezza.

I Giudici hanno dichiarato il ricorso irricevibile, cioè presentato oltre i termini previsti. In base alla normativa vigente (art. 120 del Cpa, come modificato dal Dlgs. n. 36/2023), chi intende contestare un’aggiudicazione deve proporre ricorso entro 30 giorni dalla comunicazione o dalla messa a disposizione degli atti. Solo in caso di richiesta di accesso agli atti presentata entro 15 giorni da tale momento è possibile beneficiare di un termine massimo di 45 giorni per proporre impugnazione.

Nel caso concreto, la Società ricorrente ha avuto conoscenza dell’aggiudicazione il 9 agosto 2024, ma ha trasmesso la richiesta di accesso agli atti solo il 3 settembre, cioè oltre i 15 giorni previsti. Di conseguenza, non poteva usufruire del termine esteso e avrebbe dovuto notificare il ricorso entro il termine ordinario di 30 giorni. Considerata la sospensione feriale dei termini processuali, applicabile solo all’impugnazione giurisdizionale e non alle richieste di accesso (che rientrano nell’attività amministrativa), il termine ultimo per proporre ricorso scadeva il 30 settembre 2024. Tuttavia, il ricorso è stato notificato solo il 10 ottobre, dunque tardivamente. Neanche la documentazione depositata a febbraio 2025 muta il quadro: la conoscenza dell’aggiudicazione risale comunque al 9 agosto e la sospensione dei termini non si applica alla richiesta di accesso. Di conseguenza, il ricorso è stato presentato oltre i termini di legge e non può essere esaminato nel merito.

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