Con un Atto a firma del Presidente del 9 settembre 2025, l’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac) ha rilevato significative criticità nelle procedure di affidamento diretto di 3 incarichi di progettazione disposti da un Comune abruzzese per interventi di riqualificazione del territorio comunale.
Secondo l’Autorità, la categoria di progettazione indicata in sede di conferimento degli incarichi (“Parchi urbani, parchi ludici attrezzati, giardini e piazze storiche, opere di riqualificazione paesaggistica e ambientale di aree urbane”) non risulta esaustiva, poiché gli Interventi oggetto delle progettazioni riguardavano principalmente opere stradali e di regimazione delle acque superficiali, solo marginalmente riconducibili all’arredo urbano.
Tale inquadramento improprio, sottolinea Anac, può incidere sulla corretta stima dei corrispettivi di progettazione e sulla valutazione dei requisiti tecnici e professionali dei progettisti, rivelando “approssimazioni procedimentali” da parte della Stazione appaltante.
L’Autorità segnala inoltre lacune documentali nelle verifiche sui requisiti generali e professionali dei progettisti incaricati. Non risulta infatti fornita la documentazione relativa alle verifiche sul possesso dei requisiti generali, né la prova concreta del possesso di esperienze analoghe a quelle oggetto di affidamento, a corredo delle dichiarazioni acquisite e dei curricula professionali.
Un ulteriore rilievo riguarda la suddivisione della progettazione in tre incarichi distinti, non giustificata da esigenze tecniche specifiche. Secondo Anac, la scelta del Comune ha determinato una frammentazione artificiosa di attività sostanzialmente unitarie, consentendo di ricorrere all’affidamento diretto per ciascun incarico e di aggirare le soglie di rilevanza europea.
“Il cumulo degli importi – si legge nell’Atto – avrebbe senz’altro determinato il superamento della soglia prevista”, confermando così la natura unitaria degli interventi e della relativa progettazione.
Le conclusioni di Anac
Alla luce delle risultanze istruttorie, l’Autorità invita la Stazione appaltante a rafforzare la programmazione e la qualificazione delle procedure di affidamento, garantendo maggiore coerenza tra la natura degli interventi e le categorie di progettazione, nonché una rigorosa documentazione delle verifiche effettuate.