Anac: Busia, nel nuovo “Codice degli Appalti” passi indietro sull’occupazione femminile

Anac: Busia, nel nuovo “Codice degli Appalti” passi indietro sull’occupazione femminile

Con il Comunicato-stampa diramato in data 21 marzo 2023, Anac ha espresso le proprie perplessità rispetto alla genericità con cui il nuovo “Codice degli Appalti” tratta il tema della “parità di genere” e dell’occupazione femminile.  

Sulle quote rosa, non possiamo permetterci che il nuovo ‘Codice Appalti’ faccia passi indietro. Purtroppo, rispetto al ‘Codice’ attuale, che ha fatto proprio l’indirizzo del ‘Pnrr’ sull’incremento dell’occupazione femminile, nel nuovo ‘Codice’ la spinta sembra venir meno. Si parla di ‘parità di genere’ in termini generici, ma non si fissano soglie, né traguardi puntuali. Il testo che uscirà dal Consiglio dei Ministri non può restare questo, altrimenti sarebbe un tradire le aspettative delle donne e del Paese intero”, ha dichiarato il Presidente, Giuseppe Busia, intervenendo durante l’incontro al Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro “La certificazione della ‘parità di genere’ tra sostenibilità e compliance”, organizzato dall’Associazione italiana Trasparenza e Anticorruzione. 

Il “Codice” aveva introdotto una rotta precisa: garantire il 30% di occupazione femminile e giovanile attraverso i nuovi Contratti pubblici del “Pnrr”. Pur prevedendo delle deroghe, che sono state ampiamente utilizzate dalle Stazioni appaltanti, il “Pnrr” ha dato indicazioni e obiettivi precisi. “Ora, invece, – ha evidenziato Busia – questo sembra venir meno nella bozza di nuovo ‘Codice Appalti’ in circolazione. Se così fosse, sarebbe una perdita della competitività del Paese, che richiede una più cospicua presenza di donne nel mondo del lavoro, e un freno alla missione stabilita dal Pnrr per l’Italia, e la sua crescita strutturale”. “Inoltre – ha continuato – la prescrizione della presenza femminile e giovanile deve essere un obiettivo da raggiungere per tutti gli appalti, non solo quelli del ‘Pnrr’. Per accompagnare questa trasformazione del Paese nello spirito nel ‘Pnrr’, il ‘Codice’ aveva introdotto delle deroghe giuste, che forse sono state utilizzate anche in maniera esagerata, e su cui noi stiamo vigilando. Si trattava quindi già di un’introduzione graduale, per evitare di gravare eccessivamente sulle imprese. Ma questa deve diventare cultura generale del Paese. Il ‘Pnrr’ non è una parentesi nel modo di operare dell’Italia. Con più donne al lavoro, ne traggono beneficio le Stazioni appaltanti, le Imprese, la Società intera. Non possiamo permetterci ora di tornare indietro”. 


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