Appalti sottosoglia: Anac, “sono possibili anche le gare tenendo conto però del Principio di risultato”

In un Parere in risposta a un quesito di un’Amministrazione, Anac ha evidenziato che nel sottosoglia è possibile utilizzare le procedure ordinarie, con l’unico limite del Principio di risultato

Nel sottosoglia è possibile utilizzare le procedure ordinarie al posto di procedure di affidamento e aggiudicazione di cui all’art. 50 del “Codice Appalti”.

È quanto ha disposto Anac, con Parere in funzione consultiva n. 13 del 13 marzo 2024, in risposta ad un quesito di un’Amministrazione di un’area di ricostruzione post-sisma.

Come si apprende dall’approfondimento pubblicato dall’Autorità in data 8 aprile 2024, Anac è stata chiamata a fornire il proprio Parere sulla possibilità o meno di utilizzare, nel sottosoglia comunitario, procedure di aggiudicazione maggiormente articolate (le procedure ordinarie) in luogo di quelle indicate dal Legislatore ovvero procedimenti (nel caso dell’affidamento diretto) e procedure (nel caso della procedura negoziata) maggiormente semplificate.

Nel quesito si pone la questione della possibilità (o meno) “di ricorrere ad una procedura aperta per l’affidamento di un appalto di lavori di importo inferiore a un milione di Euro”. Viene evidenziato che la procedura – in luogo del previsto affidamento diretto – “in considerazione della peculiarità dell’Opera interessata dai lavori, appare maggiormente idonea a soddisfare l’esigenza della Stazione appaltante di una più ampia concorrenza, secondo quanto opportunamente esplicitato nella motivazione del Provvedimento di indizione della procedura stessa”.

Rispondendo ai dubbi dell’Amministrazione interpellante l’Autorità, sulla base dei chiarimenti forniti dalla Circolare del Ministero Infrastrutture e Trasporti, ritiene “debba considerarsi consentito, in via generale, per gli affidamenti di valore inferiore alle soglie comunitarie di cui all’art. 50 del ‘Codice Appalti’ (anche) il ricorso alle procedure ordinarie, secondo le opportune valutazioni della Stazione appaltante in relazione alle caratteristiche del mercato di riferimento, alle peculiarità dell’affidamento e agli interessi pubblici ad esso sottesi”.

Unico limite, sottolinea Anac, è il Principio di risultato, che impone al Rup di valutare attentamente il risultato da conseguire e quindi di salvaguardare/tutelare gli interessi della Stazione appaltante. In sostanza, pur potendo il Rup scostarsi dalla disposizione – che in verità è perentoria – è comunque tenuto a chiarire, almeno a livello interno, le ragioni per le quali sceglie di operare con una dinamica di affidamento maggiormente dispendiosa in termini di tempo e lavoro. Il Rup quindi, preventivamente, in sede di predisposizione della decisione a contrarre, deve chiarire che il risultato dell’affidamento e di una esecuzione tempestiva del contratto lo si persegue meglio/in modo più efficace.