Approvata la “Legge di stabilità 2015”: ridotto del 70% il Patto di stabilità per i Comuni  

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi ieri sera a Palazzo Chigi, ha approvato il testo della “Legge di stabilità 2015”. Le principali novità della manovra finanziaria sono state anticipate nel corso di una conferenza stampa tenuta dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. La novità che più di tutte impatta gli Enti Locali è, senza dubbio, la riduzione del Patto di stabilità per un miliardo di Euro, ovvero il 70% del totale.

La misura era stata chiesta a gran voce dagli Amministratori locali anche nel corso del recente incontro tenutosi alla Camera, “Sindaci a Montecitorio”.

Complessivamente – ha annunciato il Premier – la manovra prevede una riduzione delle tasse pari a 18 miliardi di Euro. “E’ la più grande riduzione di tasse mai fatta da un Governo in un anno. Non si tratta di una decisione né di destra, né di sinistra. E’ normale farlo perché si era arrivati a un livello pazzesco di tassazione”.

Stando a quanto fin qui anticipato, la “Legge di stabilità 2015” prevede 36 miliardi di Euro di entrate e 36 miliardi di uscite. Quasi la metà delle entrate dovrebbe arrivare dalla “spending review”, 3,8 miliardi di Euro sono invece la cifra che si prevede di ricavare tramite una lotta sempre più serrata all’evasione fiscale “che non si fa – ha detto Renzi –  fermando i clienti che escono dai negozi, ma incrociando le banche dati”.

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Queste le coperture individuate dal Governo.

  1. Deficit (11 miliardi di Euro)–ilrapporto tra deficit e Pil passerà dal 2,2% al 2,9%;
  2. Spending review(15 miliardi di Euro) così ripartiti:

–          2,5 miliardi già disposti dal Dl. n. 66/14 (c.d. “Decreto Irpef”);

–          6,1 miliardi di riduzione della spesa a carico dello Stato;

–          4 miliardi di riduzione della spesa a carico delle Regioni;

–          1,2 miliardi di riduzione della spesa a carico dei Comuni;

–          1 miliardo di riduzione della spesa a carico delle Province (“Il senso della Delrio – ha specificato a questo proposito il Premier – è che per le Province si riducono le competenze, non che gli Amministratori non vengono più eletti direttamente ma gli Enti continuano ad avere gli stessi soldi di prima. L’anno scorso erano stati previsti per le Province trasferimenti pari a 9.4 miliardi di Euro, poi sono stati ridotti nel corso dell’anno fino a 9 miliardi. Nel 2015 avranno 8 miliardi, nel 2016 sette miliardi e nel 2017, invece, 6 miliardi. Sarà nostra cura incentivare il passaggio del personale dalle Province ad altre Amministrazioni”).

  1. Recupero evasione (3,8 miliardi di Euro);
  2. Banda larga (0,6 miliardi di Euro);
  3. Slot machine(1 miliardo di Euro) – attesi proventi legati prevalentemente alla riduzione delle quote di vincite riservate ai giocatori;
  4. Rendite (3,6 miliardi di Euro);
  5. Riprogrammazione (1 miliardo di Euro).

La voce “uscite” contempla invece quanto segue:

  1. Bonus Irpef (9,5 miliardi di Euro): è la cifra che copre la stabilizzazione per il 2015 del bonus (i famosi “80 euro”) introdotto dal Dl. n. 66/14 per i lavoratori dipendenti con redditi lordi inferiori a 26.000 Euro.
  2. Irap componente lavoro (5 miliardi di Euro): dal 2015 le imprese potranno dedurre per intero il costo del lavoro dalla base imponibile che serve per calcolare l’Imposta;
  3. Sgravi per contratti a tempo indeterminato (1,9 miliardi di Euro) – Per 3 anni, a partire dal 2015, saranno cancellati i contributi sulle assunzioni a tempo indeterminato. Con questa misura, insieme al “Jobs act” e alle novità in materia di Irap, il Governo conta di rilanciare l’occupazione e conseguentemente, la crescita;
  4. Sgravi partite Iva (0,8 miliardi di Euro) – si tratta di sgravi rivolti ai giovani al di sotto dei 5 anni, detentori di Partita Iva e con redditi inferiori a 15.000 Euro. Secondo le stime del Governo rientrano in questa fascia 900.000 persone.
  5. Aiuti alle famiglie (0,5 miliardi di Euro);
  6. Ricerca e sviluppo (0,3 miliardi di Euro);
  7. Eliminazione nuove tasse (3 miliardi di Euro);
  8. Ammortizzatori sociali (1,5 miliardi di Euro);
  9. Assunzioni nel comparto scuola (0,5 miliardi di Euro);
  10. Patto di stabilità per i Comuni (1 miliardo di Euro)- “In soldoni – ha detto Renzi – i Comuni avranno il 70% di spazio di patto in più, è una cosa enorme. Mi piacerebbe  essere un Sindaco in questo momento”;
  11. Giustizia (0,25 miliardi di Euro) – I costi legati ai Tribunali che erano a carico dei Comuni diventano di competenza statale;
  12. Stanziamenti per Roma Capitale e l’Expo di Milano (0,15 miliardi di Euro);
  13. Garanzia per l’anticipo del Tfr nelle buste paghe (0,1 miliardi di Euro);
  14. Cofinanziamento Fondi Ue (1,2 miliardi di Euro);
  15. Riserva per Unione europea (3,4 miliardi di Euro).